Oggetto di poesie e canzoni, la Luna blu che i fortunati potranno ammirare il prossimo 31 luglio 2015 è un fenomeno tutt’altro che raro, giacché indica la presenza due volte in uno stesso mese della Luna piena. Il nostro satellite impiega infatti 29,5 giorni a ritornare nella stessa fase, e siccome la prima Luna piena è caduta lo scorso 2 luglio, ecco che il 31 luglio avverrà il curioso fenomeno, accaduto l’ultima volta nell’agosto 2012, mentre la prossima data prevista è gennaio 2018.
Affascinante e complesso è il motivo per cui questo fenomeno astronomico viene definito ‘Luna blu’: come spiega Nasa Science, nel 1940 l’almanacco degli agricoltori americani, tentò di dare una spiegazione piuttosto astrusa alla definizione, ‘così contorta che gli astronomi non capirono nulla‘, mettendo insieme appuntamenti della religione cristiana come Pasqua e Quaresima con misteriosi anni tropicali. La definizione corrente, rimasta inalterata fino ad oggi, si è diffusa con chiarezza sei anni dopo grazie ad un articolo di Sky & Telescope intitolato Once in a Blue Moon: il suo autore citò l’almanacco parlando appunto di Luna blu interpretando così che la ‘seconda luna piena in un mese si chiama Blue Moon‘. Dal punto di vista scientifico la situazione è diversa, ma il termine è rimasto inalterato per spiegare il fenomeno ai non addetti ai lavori.
In realtà, spiegano gli scienziati, la maggior parte delle lune blu hanno un aspetto grigio chiaro e nero, come una normale Luna piena che possiamo ammirare durante l’anno, ed anche se si verifica il secondo ciclo in un mese, la seconda Luna piena non cambia in genere il suo colore. Tuttavia a volte ‘in rare occasioni la Luna può davvero diventare blu‘, a causa delle ceneri dei vulcani. L aprima volta fu il gigante indonesiano Krakatoa che, eruttando nel 1883 in maniera così esplosiva, sembrò colorare di blu il nostro satellite. In seguito altre lune blu sono state avvistate a seguito di fenomeni eruttivi nel mondo, questo perché alcuni pennacchi di cenere possono essere formate da particelle di larghezza di un micron, circa la stessa lunghezza d’onda della luce rossa, che viene dispersa consentendo contemporaneamente il passaggio della luce blu. Insomma la cenere fa da filtro, e la Luna blu può apparire davvero in tutto il suo insolito cromatismo, cosicché il suo nome leggendario diviene realtà. Sarà così anche il prossimo 31 luglio in qualche parte del pianeta?
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