Oggi il Parlamento ungherese ha approvato l’adesione alla NATO della Finlandia, dopo mesi di riluttanza dimostrata soprattutto da parte del partito Fidesz, che è quello del primo ministro Viktor Orban. Il parlamento ungherese ha deciso di ratificare la richiesta delle autorità finlandesi, ora rimane soltanto la decisione del parlamento turco che, ad oggi, è l’unico Stato che blocca l’adesione all’Alleanza militare del Nord Atlantico.
Una decisione che arriva dopo mesi di contestazioni e, soprattutto, dopo uno stop pervenuto anche per la Finlandia, nonostante la tensione della Turchia è nata in realtà principalmente con la Svezia, con la quale ha avuto importanti problemi diplomatici a causa della vicenda del Corano bruciato davanti all’ambasciata turca, per la quale però non sono stati presi provvedimenti in quanto non considerata un’azione illegale.
Il percorso della Finlandia, che ha presentato domanda assieme alla Svezia, quindi, si divide e a questo punto si attende la decisione del presidente Erdogan, che aveva già anticipato di avere intenzione di valutare i due percorsi per l’ingresso nella nato in maniera differente riferendosi a Svezia e Finlandia.
Il legislatori del Parlamento ungherese hanno votato, lunedì 27 Marzo, per sostenere l’adesione della Finlandia alla NATO. Dopo mesi di dispute e di discussioni, scaturite dal partito del primo ministro Orban, i legislatori hanno votato con questo risultato: 182 voti a favore dell’ingresso della Finlandia nella Nato e, soltanto, sei hanno votato con parere negativo e non ci sono stati astenuti.
Si apprende che è stata discussa al Parlamento ungherese, anche la decisione di ratificare l’ingresso della Svezia ma il voto non è stato messo all’ordine del giorno. La situazione è più complicata per la Svezia dopo la vicenda innescata con la Turchia ed Erdogan, che ha generato malcontento e interrotto temporaneamente il processo di adesione alla NATO.
Svezia e Finlandia hanno deciso lo scorso anno, dopo l’invasione russa in Ucraina, di abbandonare il loro non allineamento militare fino a quel momento sostenuto fortemente fino allo scorso anno, per presentare la domanda di adesione alla NATO a maggio 2022.
Per poter ammettere un Paese all’interno dell’alleanza è necessario che tutti i membri Nato diano il loro parere favorevole. Soltanto con l’unanimità si può entrare a far parte dell’Alleanza militare del Nord Atlantico.
La Turchia è attualmente l’unico dei 30 paesi membri della NATO a non aver ratificato l’adesione della Finlandia. Il presidente Erdogan ha spiegato all’inizio del mese, come sopra citato, che la Turchia avrebbe probabilmente avviato il processo di ratifica della domanda di adesione della Finlandia, tralasciando però quello della Svezia con la quale ha ancora una disputa diplomatica importante.
Nonostante Orban abbia, fin dall’inizio, precisato la sua intenzione di votare in maniera favorevole per entrambe le nazioni nordiche sembra che in questa fase finale, come specificato dai media locali, abbia modo di coordinarsi strettamente con le scelte attuate di Erdogan.
Il presidente turco ha spiegato che la Turchia continuerà le discussioni con le autorità svedesi relative alla sicurezza e l’offerta di adesione alla NATO dipende direttamente dalle misure attuate.
Secondo il capo di Stato della Turchia la Svezia necessità di un percorso differente da quello della Finlandia a causa delle problematiche, per l’appunto, di sicurezza emerse e che sono attualmente in discussione.
La Finlandia nel 2022 ha avuto modo di rafforzare la propria immagine riscuotendo una notevole visibilità all’interno dei media stranieri e le notizie provenienti dal Paese hanno ricevuto una sorta di accoglienza eccezionale.
Gli studi effettuati da Country Image per il ministero degli affari Esteri hanno svelato che la Finlandia i finlandesi sono molto apprezzati all’estero e questo fa si che la Nazione abbia un’influenza maggiore anche in ambito globale.
Anche il Brand Finance Global soft Power Index 2023 ha rivelato che la Finlandia ha fatto un salto di influenza rispetto allo scorso anno posizionandosi al trentacinquesimo posto su 121 paesi totali, saltando direttamente in questa posizione dal precedente quarantunesimo posto.
Studi di caratterizzazione nazionale eseguiti dalle autorità finlandesi, rivelano un quadro che dipinge secondo l’opinione esterna emersa un buon governo, con funzionalità e qualità della vita egregi e con enormi punti di forza come ad esempio uguaglianza, giustizia sociale, competenza e integrità del governo.
Un punto importante che è ben visto all’estero della Finlandia è anche la sostenibilità e il preservare la natura. In ambito ambientale, secondo i sondaggi, si colloca al quarto posto in ben due sondaggi differenti.
Un punto che penalizza la Finlandia è la poca conoscenza all’estero della cultura Finlandese e la familiarità di una persona media in merito alle notizie e alla tradizione locale è ancora sotto la media, ma sta subendo un cambiamento positivo.
Una nota di merito va sicuramente alla premier della Finlandia Sanna Marin, che ha innanzitutto assunto il ruolo di prima ministra donna finlandese e nonostante abbia tirato su di sé l’attenzione mediatica per la vicenda delle feste, di cui sono stati condivisi i video sul web, la premier è riuscita a mostrarsi vicina alla popolazione e ha realmente suddiviso il ruolo politico dalla sua vita privata, convincendo in maniera decisiva il suo popolo ma anche l’opinione mediatica internazionale.
La reazione della premier Marin è stata entusiasta e ha voluto ringraziare personalmente l’Ungheria e il parlamento di Budapest sui social. Su Twitter ha condiviso questo messaggio: “L’Ungheria ha ratificato l’adesione della Finlandia alla Nato. Grazie per la chiara decisione! L’adesione alla Nato di Finlandia e Svezia rafforza la sicurezza dell’alleanza. È nell’interesse di tutti che anche la Svezia sia membro Nato prima del vertice Vilnius.”
Una richiesta, seppur velata e durante uno speciale ringraziamento, per la Svezia che ha avanzato insieme alla vicina Finlandia la domanda e con la quale assieme a Danimarca e Norvegia hanno deciso di unirsi in un’alleanza che ricorda una ‘mini Nato’ pensata e attuata per la crescente minaccia russa che sta sempre più preoccupando i paesi del nord Europa tanto quando le altre Nazioni occidentali. Una sorta di scudo aereo che dia una difesa più completa con lo scopo di avere maggior sicurezza possibile dato il timore crescente di un ipotetico conflitto mondiale.
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