L’unico sopravvissuto alla strage di Samarate, Nicolò Maja, chiede di incontrare il padre che sterminò la famiglia nella loro abitazione. Un orrore a cui il giovane sarebbe scampato per miracolo nonostante le ferite riportate nella brutale aggressione.
A rivelare la volontà del 24enne sarebbe stato il nonno, Giulio Pivetta, come riporta Ansa, e l’incontro potrebbe svolgersi a breve.
Nicolò Maja, il 24enne unico sopravvissuto alla strage familiare di Samarate (Varese) avrebbe quindi espresso la volontà di vedere il padre e presunto killer, Alessandro Maja, accusato del duplice omicidio di moglie e figlia e del tentato omicidio del figlio avvenuti lo scorso 4 maggio nella loro abitazione.
vuole vedere suo padre, lo porterò sicuramente alla prossima udienza
Queste le parole del nonno del giovane, secondo quanto riportato dall’Ansa poche ore fa, a margine dell’udienza presso la Corte d’Assise di Busto Arsizio in cui si celebra il processo.
Alcuni mesi fa era emersa la notizia che il padre di Nicolò Maja, dal carcere, avrebbe scritto alcune lettere in cui chiedeva conto delle sue condizioni dopo la strage.
Secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa, Alessandro Maja sarà sottoposto a perizia psichiatrica. A stabilirlo, poche ore fa, sarebbe stata la Corte d’Assise di Busto Arsizio.
La difesa dell’uomo avrebbe già depositato una valutazione sul suo stato di salute mentale che lo dipingerebbe come “incapace di intendere e volere” al momento dei fatti.
Il pm titolare dell’inchiesta sul duplice delitto e tentato omicidio di Samarate, Martina Melita, avrebbe dato l’ok alla perizia super partes ritenuta necessaria dalla Corte e l’incarico dovrebbe essere affidato il prossimo 17 febbraio.
Sulla stessa linea anche l’avvocato di parte civile, Stefano Bettinelli, che avrebbe inoltre chiesto il dissequestro della villetta in cui si è consumata la tragedia.
Alessandro Maja è accusato di aver ucciso la moglie, Stefania Pivetta, e la figlia 16enne Giulia, oltre che del tentato omicidio del figlio Nicolò.
La strage è avvenuta nella loro casa di Samarate il 4 maggio 2022 e si è salvato dopo aver lottato tra la vita e la morte a seguito delle gravissime ferite riportate nella brutale aggressione.
Vorrei sapere perché è arrivato a fare questo
Alessandro Maja, interior designer, avrebbe compiuto il massacro nella notte tra il 3 e il 4 maggio scorsi, aggredendo la famiglia nel sonno a colpi di martello.
Dopo la mattanza, poco prima di essere arrestato, qualcuno lo avrebbe sentito gridare parole sconvolgenti: “Li ho uccisi tutti, bas**rdi“.
Secondo quanto riportato dal quotidiano Il Giorno, in alcune delle lettere scritte dal carcere al figlio, l’uomo avrebbe persino rivolto al 24enne alcune raccomandazioni come “trova un buon lavoro”.
Il processo a carico di Alessandro Maja si è aperto lo scorso 13 gennaio. Al suo arrivo in aula, l’imputato sarebbe apparso poco presente a se stesso e con un aspetto molto diverso dalle immagini del suo volto balzate sulle cronache dopo la strage.
Maja è sottoposto a giudizio immediato, un rito alternativo per cui, a fronte di solidi elementi probatori, si bypassa l’udienza preliminare passando direttamente alla fase dibattimentale.
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