L’Unione Europea approva il vaccino per gli anziani contro il virus sinciziale

La Commissione europea ha approvato il primo farmaco rivolto alle persone aventi una fascia di età pari o superiore ai 60 anni. Nel dettaglio, si tratta di un vaccino per gli anziani contro il virus sinciziale. 

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Si tratta di una malattia che tratta le vie respiratorie e può provocare un lieve raffreddore. Prestare particolare attenzione a coloro i quali hanno delle basse difese immunitarie.

Approvato il virus sinciziale

La Commissione dell’Unione Europea, ha dato l’approvazione al vaccino per gli anziani contro il virus sinciziale, autorizzando il farmaco chiamato Arexy, il quale è indirizzato per tutte quelle persone che hanno una fascia di età compresa pari o superiore ai 60 anni.

“Incoraggio ora gli Stati membri a mettere a frutto rapidamente su questa autorizzazione e definire strategie nazionali di vaccinazione in modo che le persone più a rischio possano accedervi nei prossimi mesi prima della prossima stagione autunnale”.

Queste sono state le parole dichiarate da Stella Kyriakides, la commissaria della Salute dell’Unione Europea, la quale ha spiegato che il farmaco Arexy è rivolto a tutti i coloro i quali hanno sintomi legati al tratto respiratorio.

Il vaccino si è fatto desiderare anche a causa dei malanni avuti nell’ultima stagione invernale alla popolazione over 60.

Attenzione per gli anziani e i soggetti fragili

La Commissione europea, in occasione del lancio del nuovo vaccino, ha spiegato che in particolar modo è rivolto alle persone anziani, aventi una fascia di età pari o superiore ai 60 anni e a tutti i soggetti fragili, con un basso sistema immunitario.

Vaccino
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Attenzione rivolta anche per quella fetta di popolazione che hanno alle spalle delle malattie polmonari, diabetiche o con problemi cardiaci. Secondo una stima, solamente nella comunità europea ogni anno vi sono circa 250 mila ricoveri ospedalieri e oltre 17 mila persone perdono la vita a causa del virus respiratorio.

Il virus sinciziale è stato approvato dalla commissione, dopo che quest’ultima stagione invernale è stata caratterizzata dall’aumento delle infezioni al tratto respiratorio. Invece, lo scorso 31 ottobre, era stato autorizzato l’anticorpo monoclonale Beyfortus (nirsevimab) per la salvaguardia dei neonati e dei bambini.

Coloro i quali hanno avuto sintomi e sono stati colpiti dal virus in questione, la maggior parte della popolazione è riuscita a guarire al massimo entro 15 giorni.

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