L’Unione Europea lancia un monito a Elon Musk, ricordando all’imprenditore che la libertà di parola non è illimitata.
L’Unione Europea ha un messaggio chiaro per Elon Musk: la libertà di parola non è illimitata, nemmeno su Twitter. Il magnate della tecnologia americana, noto per i suoi tweet controversi e spesso bizzarri, è stato ripreso dall’UE dopo aver diffuso una teoria della cospirazione sulla propaganda russa sul social media. Qual è il legame tra Musk, l’Unione Europea e la disinformazione su Twitter?
Elon Musk, monito dall’UE: “La libertà di parola non è illimitata”
Elon Musk, il fondatore di Tesla e SpaceX, è stato messo in guardia dall’Unione Europea riguardo ai suoi tweet su Twitter. Il magnate americano ha recentemente diffuso una teoria della cospirazione sulla propaganda russa su tale piattaforma, affermando che la stessa potrebbe essere all’origine del movimento #DeleteFacebook.
L’UE ha risposto a queste dichiarazioni, sottolineando come la libertà di parola non sia illimitata e che i social media debbano impegnarsi nella lotta alla disinformazione. La Commissione europea ha, infatti, presentato una nuova legge sui servizi digitali con l’obiettivo di contrastare il fenomeno delle fake news online.
Con questa decisione, l’UE sembra voler far capire alle aziende tecnologiche come Twitter che devono assumersi le proprie responsabilità nel limitare la diffusione dell’inaccuratezza sui loro servizi. Tuttavia, nonostante gli appelli dell’UE per regolamentare meglio i contenuti dei social media, molti esperti sono scettici circa l’utilità delle nuove normative proposte dalla Commissione europea per ridurre la disinformazione online.
Poche azioni per contrastare la disinformazione su Twitter
Twitter è uno dei social media più utilizzati al mondo, ma – purtroppo – anche una piattaforma che spesso è attaccata da campagne di disinformazione. In questi ultimi anni, la lotta alla disinformazione sui social network è diventata sempre più importante, soprattutto per prevenire interferenze nelle elezioni politiche.
L’Unione Europea ha chiesto ai giganti dei social media come Twitter di fare la loro parte nella lotta contro la disinformazione e le fake news. Tuttavia, sembra che Twitter non si stia impegnando abbastanza in questo senso.
Secondo gli esperti, Twitter dovrebbe fare molto di più per monitorare i contenuti pubblicati sulla propria piattaforma e rimuovere quelli ingannevoli o manipolatori. Ancora oggi, però, ci sono molti account falsi e bot che diffondono notizie false su questa rete sociale.
A volte sembra mancare un vero coordinamento tra Twitter e altre autorità competenti nel controllo della veridicità delle informazioni online. Questo rende ancora più difficile combattere efficacemente il fenomeno della disinformazione sul web.
La legge vigente sui servizi digitali
La diffusione di notizie false e propaganda sul web è un problema serio che richiede una risposta concreta da parte delle piattaforme social. Twitter ha già adottato alcune misure per contrastare questo fenomeno, come l’introduzione della dicitura Manipulated Media per i video editati in modo fraudolento.
Tuttavia, l’UE ritiene che queste azioni non siano sufficienti e sta lavorando a una nuova legge sui servizi digitali che obbligherà le piattaforme online a combattere attivamente contro la disinformazione.
A febbraio, la Commissione Europea ha pubblicato un rapporto in cui si afferma che Twitter non sta facendo abbastanza per contrastare la disinformazione, anche se ha firmato un codice di condotta.
La vice presidente della Commissione europea, Vera Jourova ha espresso disappunto per gli sforzi attuati dalla piattaforma di social media nella lotta alle notizie false.
Ha espresso il proprio disagio verso la piattaforma sulla quale sarebbe in atto una propaganda russa aggressiva non regolamentata.
Ha – poi – paragonato la situazione alla guida in autostrada, dove la violazione delle regole può comportare sanzioni e la perdita della patente di guida.
In tal senso, ha citato il Digital Services Act come strumento per far rispettare la normativa.
Il caso di Elon Musk dimostra come sia importante ricordare che la libertà di parola non può essere usata come scusa per diffondere messaggi falsi o manipolati.
In conclusione, è fondamentale continuare a sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza della veridicità delle informazioni presentate su internet.