Raggiunto accordo provvisorio sul salario minimo dal Consiglio e dal Parlamento europeo per raggiungere migliori condizioni di lavoro per i dipendenti europei.
Il Parlamento Europeo e il Consiglio hanno siglato l’accordo provvisorio sul salario minimo. La legge permetterà ai dipendenti di essere retribuito correttamente e di vivere dignitosamente. Sarà effettuata, inoltre, una revisione ogni due anni. Previste, inoltre, diverse misure per migliorare l’accesso alle informazioni, da parte dei lavoratori, incrementare le capacità delle autorità di contrasto, nonché per perseguire i datori di lavoro che non si adeguano perfettamente alle normative vigenti.
Salario minimo, raggiunto l’accordo: revisione ogni due anni
È stato raggiunto l’accordo provvisorio sul salario minimo: nel corso della notte, infatti, il Parlamento europeo e il Consiglio hanno elaborato le direttive per garantire un salario minimo ai lavoratori, nonché condizioni lavorative che permettano loro di vivere un’esistenza dignitosa. Il post su Twitter:
Council & EU Parliament reach provisional agreement on new law to promote adequacy of minimum wages
➡️procedures for adequacy of statutory minimum wages
➡️promotion of collective bargaining on wage setting
➡️enhancing access to minimum wage protection— EU Council Press (@EUCouncilPress) June 7, 2022
In una nota, rilasciata dalla Commissione, infatti, si legge quanto segue: “Una volta adottata definitivamente la legge promuoverà l’adeguatezza dei salari minimi legali e contribuirà a raggiungere condizioni di lavoro e di vita dignitose per i dipendenti europei“.
L’accordo, nello specifico, prevede contrattazione obbligatoria con le parti sociali, controlli degli ispettorati di lavoro e sanzioni per i datori di lavoro che non agiscono, conformemente, alla legge. I paesi membri avranno a disposizione ventiquattro mesi al fine di accogliere la nuova direttiva.
Cosa prevede l’accordo provvisorio
I salari minimi dovranno essere stabiliti tenendo conto di specifici criteri e l’aggiornamento degli stessi dovrà avvenire ogni due anni o ogni quattro anni per i paesi che fanno uso dell’indicizzazione automatica. Nel meccanismo di aggiornamento, inoltre, dovranno essere prese in considerazione tutte le parti sociali.
Si punta, dunque, a utilizzare la contrattazione collettiva, al fine di estendere la copertura dei lavoratori.
Qualora il tasso di copertura della contrattazione collettiva sia al di sotto dell’80%, essa dovrà essere promossa dagli Stati membri che, secondo quanto previsto dall’accordo provvisorio tra Consiglio e Parlamento europeo, dovranno elaborare un “piano d’azione” specifico al fine di garantire una contrattazione collettiva al 100%.
Inoltre, sono state elaborate varie misure per migliorare l’accesso dei lavoratori al salario, mediante informazioni più accessibili, persecuzione dei datori di lavoro che non rispettano le norme vigenti, nonché controlli da parte degli ispettorati del lavoro e sviluppo delle capacità delle autorità di contrasto. In questo modo, si darà al mondo del lavoro una nuova impostazione basata sulla giusta retribuzione e sul rispetto delle norme.