È tornato a casa dopo 40 giorni Giuseppe Di Massa, l’idraulico 50enne diventato il simbolo della frana che il 26 novembre scorso ha travolto Casamicciola, frazione di Ischia.
Salvato dai vigili del fuoco, Di Massa era stato ricoverato all’ospedale Cardarelli di Napoli, ma i medici non si erano mai sbilanciati troppo sull’evolversi delle sue condizioni di salute, avendo inalato il fango e per via dei diversi traumi riportati. Dopo oltre un mese da quel drammatico giorno, l’uomo del fango – come era stato soprannominato – è finalmente tornato a casa.
Dimesso dall’ospedale l’uomo del fango
È stato ricoverato per 40 giorni e finalmente, dopo una lunga degenza, ha fatto ritorno a casa Giuseppe Di Massa, l’idraulico 55enne di Casamicciola, diventato – suo malgrado – il simbolo di una tragedia costata la vita a 12 persone.
Il 26 novembre una frana ha travolto la frazione ischitana, portando con sé una colata di fango che ha mietuto vittime e ha provocato danni alle infrastrutture per milioni di euro. Quella notte, Giuseppe di Massa è stato sorpreso dal fiume di fango mentre si trovava nel garage della sua abitazione. In un attimo la tragedia: in suo soccorso sono arrivati i vigili del fuoco, che lo hanno tratto in salvo, affidandolo poi ai sanitari dell’ospedale Cardarelli di Napoli.
Una luce squarcia il buio; rumori legno, freddo, acqua, fango.
C’è un uomo lì in fondo.
E ora è salvo.#ischia, #casamicciola pic.twitter.com/GxiLqfWCUO— Ciro Pellegrino (@ciropellegrino) November 26, 2022
Di Massa aveva inalato a lungo il fango, riportando importanti traumi al bacino e alle vertebre. La sua vita è rimasta appesa a un filo per diverse settimane, quando i medici non erano certi che l’esito di quel lungo ricovero avrebbe avuto un risvolto positivo. Fortunatamente, dopo oltre un mese, l’idraulico è stato dimesso dal nosocomio partenopeo e ha fatto ritorno a casa.
Frana di Ischia: chi erano le 12 vittime
Non tutti però hanno avuto la ‘fortuna’ di Giuseppe di Massa. La frana che ha travolto Casamicciola è costata la vita a 12 persone. Nella notte di venerdì 25 novembre sono caduti 126 millimetri di pioggia, il dato più alto registrato negli ultimi vent’anni.
Famiglie e vite spezzate, frutto di lavori strutturali spesso incuranti delle normative vigenti in materia di abusi e liceità edilizie.
Le vittime della frana di Ischia sono: Maurizio Scotto Di Minico, la moglie Maria Giovanna Mazzella e il piccolo Giovanni (di appena 21 giorni); Gianluca Monti, la moglie Valentina e i tre figli Francesco, Michele e Mariateresa; Salvatore Impagliazzo e la compagna Eleonora Sirabella; Nikolinka Gancheva Blangova, bulgara, 58 anni e Maria Teresa Arcamone, l’ultima ad essere stata ritrovata.
Il 30 dicembre scorso è stata firmata l’ordinanza che ha permesso a 200 degli sfollati a seguito della frana di tornare a casa. Secondo le stime, invece, altre 300 persone non possono ancora rientrare nelle case, gravemente danneggiate dalla frana o costruite in zone ad alto rischio di smottamenti.