Dopo giorni in cui era stato preannunciato, si sta abbattendo furioso l’uragano Gabrielle in Nuova Zelanda.
Al momento il bilancio è di 11 vittime e si temono danni per oltre 6 miliardi di euro, vediamo gli ultimi aggiornamenti.
Parla di 11 vittime il bilancio ad oggi del ciclone Gabrielle che sta devastando la Nuova Zelanda e il governo teme danni di miliardi di euro.
Oggi il ministro delle finanze Grant Robertson ha parlato con i media locali e ha espresso le sue preoccupazioni in termini economici, con cifre simili a quelle del terremoto di Christchurch nel 2011, ovvero 7 miliardi e mezzo di euro.
Chiaramente la distruzione delle strutture e infrastrutture è significativa ma non ci si dimentica delle vite umane e di quella quotidianità spazzata via ancora una volta dalla furia del maltempo. Fra frutteti e colture agricole distrutte, strade danneggiate e reti elettriche non funzionanti, si contano tantissimi feriti e per ora 11 morti accertati, anche se è un bilancio molto provvisorio destinato probabilmente a peggiorare.
I soccorritori e i volontari sono a lavoro per controllare le zone colpite e soccorrere i feriti. Sono tante le persone in difficoltà e quelle che hanno bisogno di assistenza per le inondazioni e le frane che si sono verificate in più punti, colpendo circa tre quarti dei 5 milioni di abitanti del Paese. Tanti mancano ancora all’appello e le autorità sono alla ricerca dei dispersi, nel frattempo è stato dichiarato lo stato di emergenza nazionale per una settimana anche perché dopo il ciclone c’è stata una scossa di terremoto.
Da circa una settimana il governo neozelandese sta esortando i residenti a prepararsi all’arrivo del ciclone, mettendosi al riparo e preparandosi eventualmente ad evacuare la propria casa.
L’allerta meteo è arrivata già dal 12 febbraio e la notizia è stata poi diffusa in maniera più dettagliata dal primo ministro Chris Hipkins, che rivolgendosi alla popolazione ha ricordato di rifornirsi di kit di pronto soccorso per curare eventuali ferite e trovare un luogo sicuro dove andare in caso la sicurezza delle abitazioni venisse compromessa.
Data la posizione dell’uragano e la sua intensità, il rischio di effetti devastanti sull’arcipelago è consistente, in particolare dalla giornata di oggi fino a martedì. Il ciclone sta colpendo la Nuova Zelanda due settimane dopo le terribili inondazioni proprio in questa regione, tuttavia dovrebbe indebolirsi durante la prossima settimana per lasciare poi definitivamente la zona, non senza conseguenze ingenti in termini di danni alle città e perdite umane.
Dopo il terremoto in Turchia e Siria sembra che un uragano non faccia molta notizia perché decisamente meno grave come fenomeno, tuttavia rimane un evento meteorologico estremo che ha lasciato una scia di morti e molti feriti, nonché persone senza acqua e luce.
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