È scomparsa una delle più grandi poetesse italiane dell’epoca contemporanea, Patrizia Cavalli.
“La morte vorrei affrontarla ad armi pari anche se so che infine dovrò perdere, voglio uno scontro essendo tutta intera, che non mi prenda di nascosto e lentamente”.
Questa sopra citato è una delle meravigliose poesie di Patrizia Cavalli. Come si può leggere parla proprio della morte e afferma di volerla affrontare ad “armi pari”. La Cavalli purtroppo però è finita all’età di 75 anni a Roma, a causa di una malattia. Non si sa però da quanto tempo fosse malata e di che tipo di malattia si trattasse.
Nata a Todi nel 1947, la Cavalli si è trasferita a Roma poco dopo aver compiuto la maggiore età, precisamente all’età di 21 anni. La sua prima raccolta di poesie, intitolata Le mie poesie non cambieranno il mondo, la dedicò all’amica Elsa Morante, anch’essa strabiliante scrittrice, la quale ha avuto un ruolo fondamentale nell’aiutarla a coltivare il suo talento come poetessa.
Nel 1976 le sue poesie vennero inserite nell’antologia Donne in poesia – Antologia della poesia femminile in Italia dal dopoguerra ad oggi. Curata dalla poeta Biancamaria Frabotta e in collaborazione con altre grandi poetesse come Amelia Rosselli e Anna Maria Ortese.
Le sue poesie hanno fatto emozionare milioni e milioni di lettori in tutto il mondo, essendo state tradotte in varie lingue. Pubblicate da Einaudi qui in Italia e dalla prestigiosa Farrar Staus & Giraux negli Stati Uniti.
Patrizia Cavalli amava parlare di amore, odio, morte, tutti sentimenti che caratterizzano l’animo umano. Con la sua lirica, caratterizzata da un linguaggio moderno e diretto ma allo stesso tempo classico ed evocatorio, è riuscita a riempire i teatri, conferendo così alla letteratura “una dimensione scenica” come affermato da La Repubblica. Infatti la poetessa è stata in grado di riempire più e più volte l’auditorium di Roma con i suoi spettacoli, in cui leggeva, cantava e recitava poesie.
Dunque la grande poetessa Patrizia Cavalli era solita scrivere in versi, fin quando non ha deciso di concedere al pubblico un’altra grande opera d’arte, il suo primo libro di prose: Con passi giapponesi. Pubblicato sempre da Einaudi, contiene una serie di prose inedite dell’artista.
Le pagine si basano su un unico obiettivo posto dalla poetessa, ossia “devo capire”. La poesia dunque diviene l’unica scienza plausibile, capace di rivelare l’animo umano e spiegare la realtà che ci circonda. Si parla infatti di passioni, di amore, di invidia, di rabbia, dell’estasi sensoriale e di tanti altri sentimenti che definiscono e influenzano la realtà umana.
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