Alessandro Di Battista ha dato l’addio a Rousseau: il suo nome non risulta più nell’elenco della piattaforma del Movimento 5 Stelle. Sembra quindi che l’arrivo del neo premier Mario Draghi sia stato la goccia che ha fatto traboccare il vaso pentastellato. Il Movimento infatti non va d’accordo con Silvio Berlusconi, come riportano fonti interne al partito. Una crisi acuita dalla fiducia a Draghi, che Di Battista ha pubblicamente e più volte sottolineato.
L’emorragia M5S: si passa al gruppo Misto
Già tra oggi e domani alcuni dei dissidenti M5S potrebbero entrare a far parte del gruppo Misto della Camera. Perché ciò accada, occorrono 10 firme per 40 espulsi, ma si pensa che in realtà saranno il doppio quelli che già la prossima settimana potrebbero dar vita ad un nuovo gruppo di opposizione al governo Draghi.
Alessandro Di Battista, però, non c’entra con la nuova formazione. “Proveremo a farla nascere nei prossimi giorni, domani o dopodomani. Per partire dobbiamo essere almeno 10, domani ci riuniamo e vedremo“, ha annunciato all’Adnkronos il deputato Andrea Colletti. Per quanto riguarda nome, prosegue Colletti, “dovrebbe essere ‘L’alternativa c’è‘“.
Qualcuno vuole impugnare l’espulsione
Nei giorni scorsi, alcuni esponenti M5S avevano ricevuto una lettera: avendo votato contro il sentimento comune del Movimento sul tema della fiducia a Draghi, veniva loro annunciata l’espulsione. I pentastellati di Palazzo Madama, però, non lo accettano: “Valuterò con un avvocato le modalità con le quali adire le vie legali, in quanto non siamo stati noi a non rispettare il codice etico“, spiega la senatrice espulsa Luisa Angrisani.
Ritornerà Giuseppe Conte?
Per raccogliere i cocci, il Movimento potrebbe riunirsi intorno a Giuseppe Conte. Se l’ex premier dovesse decidere di tornare in campo con M5S, spiegano fonti pentastellate a AdnKronos, “potremmo modificare lo statuto per creare un ruolo all’altezza“.
Per il momento, comunque, quello di Conte è un ruolo solo ipotetico. Il Movimento quindi si sta organizzando per istituire un nuovo organigramma. A capo, in sostituzione di Di Battista, dovrebbe esserci il Comitato direttivo, un organo collegiale che però non ha ancora raccolto candidature.