Non mangeremo più carne di coniglio in Italia? L’onorevole Michela Vittoria Brambilla di Forza Italia, che da anni si batte per tutelare i diritti degli animali, ha depositato nei giorni scorsi alla Camera una proposta di legge per vietare sia la macellazione a scopo alimentare che l’allevamento per ricavare pellicce da questi animali, i quali secondo le ultime rilevazioni statistiche sono saliti al quinto posto tra gli animali da compagnia degli italiani dopo gli intramontabili cane e gatto, a breve distanza da uccelli e tartarughe che li precedono in classifica. La ratio della legge è proprio quella di considerare il coniglio animale d’affezione ed evitargli il trattamento attualmente riservato. Negli ultimi tempi alcuni allevamenti di conigli internazionali sono stati al centro di denunce per maltrattamenti, e la sensibilità nei confronti di questi animali è notevolmente accresciuta anche a causa di questi episodi.
La battaglia per approvare una legge del genere si profila in ogni caso ardua, sia per la notoria dififcoltà del Parlamento italiano a legiferare su argomenti inerenti la tutela dell’ambiente e la fauna, sia perché in gioco entrano diversi e contrapposti interessi, a cominciare dal settore agro-alimentare, dove il coniglio risulta essere una specialità di tante cucine locali del nostro Paese. In ogni caso l’onorevole Brambilla ha annunciato durante la manifestazione Conigliando&Friends la sua ferma intenzione di far approvare questa legge a tutela del coniglio, forte di un ampio sostegno popolare certificato anche dal Rapporto Italia 2015 dell’Euripes, secondo cui il 2,9 per cento delle famiglie lo ha scelto come animale da compagnia, pari all’incirca a 800mila esemplari. D’altronde si tratta di un lento mutamento culturale che ha visto l’uomo, a partire dagli anni Ottanta del secolo scorso, dapprima oltreoceano e poi in tutta Europa, cambiare prospettiva nei confronti del coniglio, e non considerarlo più solo una fonte di reddito.
Il progetto di legge propone appunto di prendere atto della mutata sensibilità nei confronti di questi animali e di garantire loro adeguata tutela, come ha spiegato l’onorevole Brambilla: ‘Il coniglio è un animale socievole e sensibile, capace di stabilire un forte legame affettivo con gli esseri umani che se ne prendono cura. Come il cavallo, ma per ragioni storiche completamente diverse, il coniglio ha un duplice, ma poco invidiabile, status: da una parte sfruttato come animale da carne e da pelliccia, dall’altra animale d’affezione. Obiettivo della mia proposta è eliminare questa ambiguità, a favore di un animale che ormai, nelle nostre case, ‘fa concorrenza’ al cane e al gatto come compagno di giochi‘. In attesa di capire quale strada imboccherà questa proposta di legge, ciò che sicuramente è inaccettabile e su cui si potrebbe intervenire immediatamente sono delle norme a tutela di questi animali, che negli allevamenti sono spesso costretti a vivere in gabbie minuscole, malnutriti e a viaggiare in condizioni disumane. Sarebbe già un notevole passo avanti se governo ed opinione pubblica smettessero di ignorare il modo in cui i conigli vengono trattati in certi allevamenti ed intervenissero prontamente, qualcosa che certamente potrebbe trovare una più facile unanimità, dentro e fuori il Parlamento, rispetto alla volontà di obbligare tutti gli italiani a modificare le proprie abitudini alimentari.
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