Macron ha annunciato un massiccio dispiegamento di forze dell’ordine per contenere le violenze

Alle 13 di oggi, 30 giugno 2023, in Francia si è tenuta una nuova riunione dell’unità di crisi interministeriale voluta dal presidente Emmanuel Macron. Per l’occasione Macron ha lasciato il Consiglio Europeo ed è tornato a Parigi per prendervi parte. La riunione è stata  necessaria per capire come agire dopo la terza notte di violenza in Francia in seguito alla morte del 17enne Nahel.

Emmanuel Macron
Presidente Emmanuel Macron – Nanopress.it

Alla conclusione della riunione, Macron ha annunciato che ci sarà un dispiegamento delle forze dell’ordine più massiccio al fine di contenere le violenze e riportare la pace tra le strade francesi. Ha poi esortato i genitori dei giovani manifestanti a tenerli in casa, un terzo dei fermati è giovanissimo.

Marcon ha lasciato il Consiglio Europeo per tornare a Parigi vista la terza notte di violenze

Macron ha deciso di convocare una nuova riunione dell’unità di crisi interministeriale che si è tenuta alle ore 13 di oggi, 30 giugno 2023.

Il presidente francese ha deciso di lasciare Bruxelles in anticipo, dove era presente per prendere parte al Consiglio Europeo, annullando anche la conferenza stampa di chiusura per tornare quanto prima in Francia.

Nella terza notte di fuoco sulle stradi francesi ci sono stati 249 feriti tra le forze dell’ordine schierate sul territorio. E sono 875 le persone che sono state fermate dalla polizia.

492 sono gli edifici che sono stati danneggiati, 2mila i veicoli dati alle fiamme e 3880 roghi. Questo il bilancio in seguito alla terza notte di violenza in Francia.

È lo stesso Emmanuel Macron ha riportare questi dati all’inizio della riunione con l’unità crisi interministeriale.

Sebbene molti ministri hanno chiesto lo stato di emergenza la riunione si è conclusa senza l’annuncio di questo provvedimento.

Si è però deciso che in tutta la Francia ci sarà uno stop a metro e bus dalle ore 21 a partire da oggi, la situazione non cambierà fino a nuovo ordine.

Macron in seguito alla riunione ha rilasciato alcune dichiarazioni, ha definito queste notti di violenza “un’inaccettabile strumentalizzazione delle morte di un adolescente” e ha poi reso noto che nelle prossime ore verrà dispiegato un maggior numero di forze dell’ordine per contenere i disordini.

Per Macron nessun avvenimento giustifica una reazione violenta, ha poi esortato i genitori dei giovani manifestanti a tenerli a casa. Secondo i dati in possesso del presidente francese un terzo dei fermati è giovane se non giovanissimo. “Responsabilità dei genitori tenerli a casa”. Queste le sue parole.

Anche Anne Hidalgo, sindaco di Parigi, ha deciso di convocare una riunione con l’unità crisi di Parigi che si è tenuta alle ore 9 di questa mattina secondo quanto riportato dai quotidiani locali.

Parigi la notte scorsa è stata colpita da diversi saccheggiamenti nei negozi presenti nel centro città, sono stati appiccati 1559 incendi, 640 sono invece i cassonetti che sono stati dati alle fiamme, 5 i materiali di cantiere e ben 21 autobus, 12 di questi mezzi si trovavano fermi in un deposito a Aubervilliers vicino alla Capitale.

Proprio al centro di Parigi circa un centinaio di manifestanti a volto coperto da un passamontagna hanno saccheggiato i negozi che si trovano all’interno del centro commerciale Les Halles.

Coinvolti dai saccheggiamenti anche i negozi che si trovano su rue de Rivoli sempre nel cuore di Parigi.

Premier Borne, Presidente Macron e Ministro Darmanin
Premier Borne, Presidente Macron e Ministro Darmanin – Nanopress.it

Ieri la prima riunione con l’unità di crisi interministeriale

Già nella giornata di ieri Emmanuel Macron aveva convocato l’unità di crisi interministeriale in seguito alla seconda notte di disordini tra le strade francesi.

Aveva anche rilasciato alcune dichiarazioni in cui aveva affermato che i comportamenti dei manifestanti erano atti non giustificabili.

Aveva poi invitato tutti alla calma e al rispetto. La riunione con l’unità di crisi interministeriale aveva lo scopo di mettere in sicurezza tutte le zone considerate “calde” e tracciare un programma per i giorni successivi al fine di ristabilire la pace tra le strade francesi.

Proprio per questo per la giornata di ieri e per la notte erano stati disposti 40mila agenti tra poliziotti e gendarmi che avrebbero dovuto attenuare le rivolte dei manifestanti. Purtroppo però questo non è avvenuto e tra le strade limitrofe di Parigi e in molte altre località è tornala la violenza.

Diverse le azioni messe in campo dai coprifuoco alla sospensione di bus e tram per cercare di limitare quanto più possibile i danni e mantenere in sicurezza la popolazione francese.

Nella notte però sono stati assaltati i commissariati, i municipi e le scuole. Inoltre sono stati saccheggiati nuovamente gli esercizi commerciali e incendiate molte auto. I disordini e gli scontri sono dilagati in tutta la nazione e hanno coinvolto anche il centro di Parigi.

È cambiato il capo d’accusa per il poliziotto indagato da omicidio colposo a omicidio volontario, il procuratore Pascal Prache aveva dichiarato che non c’erano le condizioni legali perché venisse utilizzata l’arma.

In un’intervista rilasciata alla BFMTV il legale del poliziotto francese ha affermato che il suo cliente chiede il perdono dei famigliari della vittima e che è devastato e dispiaciuto da quanto successo perché certo di essere nel giusto.

Tra le strade di Nanterre si è deciso di schierare il nucleo antiterrorismo BRI con il veicolo corazzato, fino ad oggi questo veicolo era apparso solo in occasione degli attentati terroristici che scossero la Francia e tutto il mondo e che avvennero tra il 2014 e il 2016.

Nella città di Reim è stato assaltato un commissariato da un centinaio di giovani ragazzi con il volto coperto da un passamontagna e vestiti completamente di nero.

Gli stessi sono responsabili di aver dato fuoco a cassonetti e auto presenti lungo la strada. Durante l’assalto al commissariato sono state rubate le uniformi.

Ravina Shamdasani, portavoce dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani, ha chiesto alla Francia di affrontare i gravi problemi di razzismo che si trovano all’interno delle forze dell’ordine. Le sue dichiarazioni sono state rese pubbliche in una conferenza stampa da Ginevra.

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