Macron, riconfermato all’Eliseo per il secondo mandato consecutivo, ieri, coma da prassi istituzionale, ha gurato eterna fedeltà alla sua amata Francia, nel palazzo Presidenziale.
In una nazione come la Francia, dove non capita molto spesso di essere rieletti per la seconda volta, Macron è riuscito nell’intento. Con il 58, 5 per cento dei voti, al ballottaggio, ha superato la leader dell’estrema destra Marine Le Pen, che questa volta sperava in un risultato migliore.
Macron è riuscito a farsi rieleggere, probabilmente perché ancora in molti non considerano la Le Pen un candidato credibile. Anche perché, secondo gli ultimi sondaggi, gran parte della popolazione era contraria alle sue proposte, per uscire dalla crisi economica. Senza contare la rivolta e le manifestazioni che si erano avute, dopo la sua proposta di alzare l’età per andare in pensione.
Macron, forte del risultato elettorale, prosegue dritto per la sua strada, senza modificare di molto il suo programma. Una necessità che è avvertito però, è quella di dichiarare che il suo secondo mandato avrà anche molti aspetti innovativi, e non sarà solo una continuazione del precedente.
L’idea di Macron e. di lasciare un Paese che, fra 5 anni, avrà fatto enormi passi da gigante nelle politiche che riguardano la produttività economica, i temi sociali e, soprattutto, quelli ambientali. Il premier ha poi dichiarato che nel suo secondo mandato, cercherà maggior collaborazione e avrà maggior rispetto per le opposizioni.
Tra i 500 ospiti presenti al giuramento, c’erano gli ex presidenti Francois Hollande e Nicolas Sarkozy, gli ex primi ministri Edouard Philippe, Manuel Valls, Alain Juppe e Jean-Pierre Raffarin, oltre a leader religiosi e altre importanti figure statali.
Macron deve affrontare una sfida difficile, per riuscire ad attuare le riforme, che aveva promesso quando è salito al potere nel 2017, come il più giovane presidente francese in assoluto.
E questo perché, durante il suo primo mandato, sia il Covid prima, che poi la guerra che la Russia ha scatenato contro l’Ucraina, non hanno di certo certo facilitato il suo compito.
Il giornalista Pierre Haski, uno dei più autorevoli reporter francesi, ha affermato che l’insediamento di Macron è stato un evento relativamente “umile” e di basso profilo.
“Ha cercato di presentarsi come un nuovo presidente per un secondo mandato, che agirà sulle crisi [che la Francia sta affrontando]: la guerra all’Ucraina, la pandemia, il cambiamento climatico e anche le sfide sociali e democratiche interne che sta affrontando”, ha detto in na intervista al telegiornale asiatico Al Jazeera.
Haski ha affermato che una delle maggiori sfide interne che Macron dovrà affrontare, è l’aumento dell’inflazione, dovuta alle ricadute della guerra in Ucraina.
“Questa è una grande sfida per un governo che sta cercando di sostenere l’Ucraina, e allo stesso tempo di limitare i danni e le conseguenze di questa crisi sulla popolazione francese”, ha affermato.
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