Il giudice ha condannato, a 14 anni di carcere, lo spacciatore che diede la droga a Maddalena Urbani, figlia de medico che isolò la Sars nei primi anni 2000.
Il pusher che fornì la droga a Maddalena Urbani è stato condannato a 14 anni di galera. La giovane, figlia del noto medico Carlo Urbani che, nei primi anni 2000, identificò – per primo – il virus della Sars, morì il 17 marzo 2021, a causa di un mix fatale di sostanze stupefacenti e farmaci. Prevista provvisionale per la famiglia, ammontante a 170 mila euro, decisa dai giudici della Corte d’Assise.
Aveva solo 21 anni quando Maddalena Urbani, figlia del medico Carlo Urbani che isolò il virus della Sars, morì il 17 marzo 2021 in un appartamento della Capitale, in zona via Cassia. La giovane perse la vita, a causa di un mix di droghe e farmaci che la spensero, dopo una lenta agonia.
Condannato a 14 anni di galera per il fatto, Abdulaziz Rajab, lo spacciatore che diede il mix letale alla ragazza. L’uomo e l’amica della giovane non chiamarono i soccorsi in tempo e così, dopo 15 ore di sofferenze, Maddalena si spense.
Come sottolineano i legali della famiglia Urbani, la 21enne si sarebbe potuta salvare, se i due avessero chiamato in tempo i soccorsi. Il pusher, dunque, è stato accusato di omicidio volontario con dolo eventuale.
Giorgio Beni, legale della famiglia, insieme a Matteo Policastri, afferma che alla famiglia premeva capire come si fossero svolti i fatti all’interno di quell’appartamento, dove la giovane Maddalena ha perso la vita, ribadendo che i due hanno chiamato i soccorsi solo quando per la 21enne era troppo tardi.
La madre e il fratello della vittima, inoltre, riceveranno una provvisionale di 170 mila euro, disposta dalla prima Corte d’Assise.
Maddalena, come in molti ricorderanno, era la figlia di Carlo Urbani, medico che, per primo, identificò il virus della Sars, di cui morì a 46 dopo essersi contagiato. Con lui morirono anche altri operatori sanitari che, insieme ad Urbani, si autoisolarono, al fine di contenere, quanto più possibile, la diffusione della Sars. Il medico si spense, 19 giorni dopo, a Bangkok. Non riuscì a debellare il virus, legato a quella che venne definita polmonite atipica.
In seguito, Sergio Mattarella ha insignito il valoroso medico, che ha sacrificato la propria vita per salvaguardare la salute degli altri, dell’onorificenza della Gran Croce d’Onore dell’Ordine della Stella d’Italia.
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