Accanto al corpo della figlia – Luana Costantini – sono stati rinvenuti oggetti esoterici. Le due donne sono state rinvenute senza vita lo scorso giovedì nel loro appartamento in via Giulio Salvadori, quartiere Monte Mario a Roma.
La madre – Elena Bruselles, 82 anni – sarebbe morta diverse settimane fa, il decesso della figlia risalirebbe invece a qualche giorno prima del ritrovamento. Luana aveva lavorato all’ospedale Santa Maria della Pietà, ma con l’arrivo del Covid era stata licenziata perché era una no vax. Proprio in quel frangente è entrato nella sua vita lo shamano, un giovane senza lavoro e con una pensione di invalidità, che avrebbe vissuto con lei fino a qualche giorno prima della tragedia.
Un giallo ancora avvolto nel mistero quello che riguarda il drammatico ritrovamento di due cadaveri in un’abitazione di Monte Mario, quartiere periferico di Roma. Lo scorso giovedì sono stati ritrovati i corpi senza vita di Elena Bruselles, 83 anni, affetta da alzheimer e della figlia, Luana Costantini, 54 anni.
Il decesso dell’anziana risalirebbe a diverse settimane fa, quello della figlia ad appena qualche giorno prima del ritrovamento. Sarà comunque l’esame autoptico a chiarire con certezza le date e le cause della morte di entrambe le donne. Il sottofondo del giallo sono riti esoterici, tavole ouija e simboli del satanismo. Una ‘passione’ di Luana Costantini, iniziata quando – tre anni fa – ha conosciuto un uomo più giovane di lei, un santone che prepara pozioni di Cupido e di fertilità.
Elena era stata un’infermiera, Luana un’operatrice sanitaria. Aveva lavorato all’ospedale Santa Maria della Pietà, ma con l’arrivo del Covid era stata licenziata perché era una no vax. Proprio in quel frangente è entrato nella sua vita lo shamano, un giovane senza lavoro e con una pensione di invalidità.
Quando ha conosciuto Luana si è trasferito da lei a Roma, dove sarebbe rimasto fino al Natale scorso insieme a un amico. Cosa sia successo nelle ultime settimane, prima del ritrovamento dei due corpi è ora al vaglio degli inquirenti.
I due hanno riferito agli inquirenti di non aver saputo più nulla di Luana né di sua madre dai primi di gennaio. Sono stati dei vicini di casa ad allertare i carabinieri, allarmati dalle mancate risposte al citofono. Al momento gli inquirenti hanno aperto solo un fascicolo “modello K”, relativo “a fatti nei quali non si ravvisano reati allo stato degli atti, ma che possono richiedere approfondimenti”.
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