Ieri a Madrid sono scesi in piazza in 200mila per manifestare contro la riforma sanitaria e in particolar modo sul servizio di prima assistenza. Una chiara contestazione alla posizione della presidente di regione Ayuso.
Una vera e propria folla che è stata ribattezzata marea bianca è scesa in piazza per difendere il diritto alla sanità pubblica e per dire no alle riforme messe in programma da Isabel Díaz Ayuso. Una lotta per uno dei diritti primari e inviolabili che ha portato centinaia di migliaia di famiglie a riversarsi nelle strade di Madrid. La presidente però afferma che la colpa di tutto ciò non è sua.
Ciò che ieri a Madrid ha spinto le persone a scendere in piazza in prima persona è la paura di perdere a breve il diritto alle cure primarie e d’emergenza. La riforma sanitaria che ha impostato la presidente della regione Ayuso applica dei tagli importantissimi alla sanità pubblica.
La governatrice rappresenta la destra e governa dal 2019 la regione di Madrid ma la sua riforma sanitaria che prevede tra le altre cose una riduzione significativa dei fondi rivolti alla sanità pubblica ma anche un numero significativo minore di pronto soccorso ha generato il caos.
I medici non accettano in gran parte che vengano tagliati fondi ad un comparto necessario e già fortemente instabile. Oltretutto si preannuncia un carico di lavoro enorme dato le chiusure previste a livelli di quantità di centri di primo soccorso che verranno sostituiti da luoghi dove si potrà chiedere un teleconsulto.
Il carico di lavoro, si parla di centinaia di pazienti, andrebbe quindi diviso tra molti meno medici creando problemi di salute pubblica. I sindacati e le associazioni dei cittadini contestano questa riforma sanitaria di Madrid proposta dal governo Ayuso da diverso tempo.
Così dopo innumerevoli proteste per non tagliare la sanità pubblica e d’urgenza i sindacati e la popolazione hanno deciso di scendere in strada e manifestare il proprio dissenso alla governatrice e alla sua riforma.
Madrid ha deciso di farsi sentire in questa protesta contro Ayuso e la sua riforma della sanità. Il popolo non accetta di mettere rischio la propria salute e manifesta per il diritto essenziale delle cure mediche.
In 200mila sono scesi in strada e la marea bianca, così è stata ribattezzata la manifestazione, ha alzato la voce ma in modo pacifico e si è certamente fatta notare.
Il governo Ayuso però, nonostante le critiche, attribuisce il malcontento pubblico ad un’azione fuorviante che deriva da una manovra diffamatoria della sinistra. Non ritiene inoltre che i medici che lasciano il posto siano il problema della sanità regionale, bensì la mancanza di medici è un problema nazionale.
Non hanno intenzione di fermarsi i rappresentanti dei medici che, dopo le proposte recenti di modifica alla riforma, hanno dichiarato: “Le ultime proposte dell’assessore alla Sanità Enrique Ruiz Escudero a riguardo sono state interpretate come una mancanza di rispetto”. Specificando che i medici continueranno lo sciopero.
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