Il contestato presidente della repubblica venezuelana, Nicolás Maduro, torna a parlare del vaccino contro il Covid-19. Se, infatti, fino a qualche tempo fa si parlava di piani sperimentali e ipotesi di vaccinazioni future, ora c’è una data: tra dicembre e gennaio 2021 la popolazione del Venezuela verrà vaccinata a tappeto contro il coronavirus. Il Paese, stando i dati ufficiali, a oggi ha registrato 87.644 contagi, di cui attualmente attivi 6.581, e 747 decessi.
Maduro lo ha annunciato in televisione, chiedendo a tutto l’apparato sanitario nazionale di tenersi pronto ad agire, previa definizione delle fasce più urgentemente bisognose del vaccino: prima anziani e malati e via via poi tutti i cittadini venezuelani, nessuno escluso.
Che ci fosse un interesse da parte del Venezuela per i vaccini russi e cinesi non è un mistero, il presidente lo aveva dichiarato già mesi fa: che fosse somministrato alla popolazione era solo una questione di tempo.
Ora Maduro guarda a Cuba, che sta producendo il proprio vaccino (Soberana 01 alla terza fase di sperimentazione e Soberana 01 A alla prima), dichiarando di voler prenderli a esempio.
Il vaccino russo: il piano di Maduro
Il Favipiravir, medicinale anti virale, e lo Sputnik-V, il vero e proprio vaccino, entrambi prodotti in Russia, erano già arrivati in grandi quantità a inizio ottobre (2mila unità di vaccino): il Venezuela è stato il primo paese non orientale a rendersi disponile alle sperimentazioni della terza fase. Secondo The Guardian, il vaccino è stato testato sull’uomo solo per due mesi, tanto che anche la comunità scientifica non si è ancora detta unanimemente convinta dell’’effettiva efficacia di Sputnik-V.
L’idea iniziale di Maduro, che ora sta diventando sempre più concreta, era quella di vaccinare tutti i candidati alle elezioni del prossimo 6 dicembre, circa quindicimila persone, per permettere di svolgere la campagna elettorale in sicurezza. Ora forse riuscirà in un’impresa ancora più capillare.
In passato, sempre il presidente venezuelano aveva parlato di un vaccino cinese pronto per la primavera, con tanto di volontari già disponibili per i test, ma per ora sembra aver avuto la meglio la Russia.