Per le strade di Adrano sono comparsi manifesti funebri di Valerio Rosano, 26 anni, collaborante (non ancora collaboratore di giustizia) con la Procura, alla quale da mesi, dopo il suo arresto, sta concedendo rivelazioni spontanee, che però è vivo e vegeto. Valerio Rosano è figlio di Vincenzo, capo della famiglia mafiosa Rosano-Pipituni (vicina alla famiglia Santangelo), il principale clan di Adrano. Il manifesto funebre non è stato uno scherzo, quanto un chiarissimo avvertimento mafioso nei confronti dell’uomo arrestato nel corso dell’operazione antidroga ‘Binario morto’, e della sua famiglia.
Hai collaborato con gli inquirenti? Allora sei morto, meriti la morte. Questo è il senso dei manifesti funebri apparsi sui muri di Adrano per annunciare i funerali di Valerio Rosano, arrestato per traffico di droga e fonte di preziose confidenze agli uomini di giustizia. Ma la magistratura, oltre alla pista della minaccia personale sta anche valutando quella dell’avvertimento alla famiglia di Rosano, “invitata” a prendere le distanza dal pentito.
Nei necrologi c’era scritto “I funerali avranno luogo nella chiesa Via della Regione, il giorno 27 settembre alle ore 16.30”, ma in quella strada ha la sede il commissariato della polizia di Stato, non ci sono chiese.
Chi ha messo i necrologi sui muri di Adrano? Chiaramente non è cosa nota, ma al momento i manifesti a lutto sono stati sequestrati dalla polizia, che ha avviato un’indagine in merito. Allo stesso tempo misure di sicurezza sono state adottate nei confronti dei familiari più stretti di Valerio Rosano.