Mafia Capitale, altri due arresti: spuntano legami con la ‘ndrangheta

Legami tra la cupola di Mafia Capitale e la ‘ndrangheta. È quanto emerge dalle indagini della Procura di Roma che hanno portato all’arresto di due persone, effettuato dai Ros nell’ambito dell’operazione “Mondo di mezzo”. Dopo la prima ondata di arresti che ha portato al fermo di 37 persone, sono finiti in manette Rocco Rotolo e Salvatore Ruggiero con l’accusa di associazione di stampo mafioso: i due sarebbero stati il collegamento tra il gruppo criminale dominato da Massimo Carminati, con l’aiuto di Salvatore Buzzi, e la cosca Mancuso di Limbadi, definita dagli inquirenti “consorteria di matrice ‘ndranghetista egemone nel vibonese”.

Un vero e proprio patto tra le due organizzazioni criminali in uno scambio reciproco di interessi con al centro la gestione dei centri di accoglienza per immigrati. La cosca Mancuso, con a capo il presunto boss Sabatino Di Grillo e il suo vice Vincenzo Evolo, già indagati per i rapporti tra ‘ndrine e imprenditoria in Lombardia, si sarebbero serviti di Rotolo e Ruggiero per entrare negli appalti pubblici a Roma, usando Buzzi e Carminati. Oltre a loro risulta indagata a piede libero una terza “sottoposta a perquisizione locale e personale”.

Secondo quanto scoperto dagli inquirenti, il gruppo criminale romano avrebbe dato l’appalto per la pulizia del mercato Esquilino della Capitale, uno dei più grandi della città, a una cooperativa gestita da un uomo della cosca; in cambio, avrebbe ricevuto la protezione per la gestione di un centro di accoglienza per migranti in Calabria. Ancora un passaggio dunque che sottolinea come il clan di Carminati e Buzzi abbia lucrato su soldi pubblici a danno dei più deboli, immigrati, rifugiati e nomadi.

Gli inquirenti hanno scoperto legami tra i due gruppi criminali certi dal luglio 2014, quando Buzzi, con l’assenso di Carminati, ha dato la gestione dell’appalto per la pulizia del mercato Esquilino a Giovanni Campennì, imprenditore di riferimento della cosca calabrese, creando una Onlus, la Cooperativa Santo Stefano.

I rapporti però sono stati documentati già a partire dal 2009 quando Rotolo e Ruggiero si erano recati in Calabria, su richiesta di Buzzi, per “accreditarsi” con la ‘ndrina dei Mancuso, tramite esponenti della cosca Piromalli: lo scopo era ricollocare gli immigrati in esubero presso il centro di accoglienza di Crotone. Uno scambio di “interessi comuni” a cui i due arrestati hanno contribuito creando uno “stabile contributo” alle attività di Mafia Capitale grazie ai rapporti privilegiati che avevano con “qualificati esponenti” della ‘ndrangheta.

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