Il boss mafioso Giuseppe Graviano è stato intercettato in carcere mentre parlava di Silvio Berlusconi, svelando possibili retroscena sull’ascesa al potere dell’ex premier. Graviano, boss del quartiere Brancaccio a Palermo, ha parlato di Berlusconi con un altro carcerato il 10 aprile del 2016.
Questa non è l’unica conversazione intercettata del boss, grazie a microfoni e microspie, al vaglio dei pubblici ministeri di Palermo Nino Di Matteo, Francesco Del Bene, Roberto Tartaglia e Vittorio Teresi. Cosa ha detto Graviano, che sta scontando diversi ergastoli al 41 bis, su Berlusconi? In realtà non lo nomina direttamente in tutte le frasi, ma gli inquirenti hanno dedotto che si tratti proprio del Cavaliere: «Venticinque anni mi sono seduto con te, ti ho portato benessere, poi mi arrestano e mi pugnali? Avevamo il Paese in mano…». «Per i soldi, perché tu ti rimangono i soldi… dice non lo faccio uscire più, perché sa che io non parlo, perché sa il mio carattere… Perché tu lo sai che io mi sto facendo, mi sono fatto 24 anni, ho la famiglia distrutta e senza soldi… alle buttane (le prostitute, ndr) glieli dà i soldi ogni mese… Io ti ho aspettato fino adesso perché ho 54 anni, i giorni passano, gli anni passano, io sto invecchiando e tu mi stai facendo morire in galera…».
E ancora: «Quando lui si è ritrovato ad avere… un partito così nel ’94… lui si è ubriacato perché lui dice ma io non posso dividere quello che ho con chi mi ha aiutato, mi sono spiegato?… Pigliò le distanze e ha fatto il traditore».
Infine una frase un po’ sibillina: «Berlusca mi ha chiesto questa cortesia… per questo c’è stata l’urgenza di… Ero convinto che Berlusconi vinceva le elezioni in Sicilia… Lui voleva scendere… Però in quel periodo c’erano i vecchi, e lui mi ha detto “ci vorrebbe una bella cosa”». A quale “bella cosa” si riferisce?