Secondo le ultime stime, la mafia fatturerebbe circa 40 miliardi l’anno ma questo valore sarebbe addirittura sottostimato.
È quanto emerge da uno studio della Cgia, che dal 2014 consente di quantificare questo giro di affari nel Pil italiano, dove le attività illegali sono risultate pari al 2%.
Il giro d’affari della mafia è inferiore solo al fatturato di Eni ed Enel ma si tratta di dati sottostimati. Questo è quanto emerso da un’analisi condotta dalla Cgia in merito alle attività illegali della mafia.
Sono emersi numeri spaventosi, questa infatti fattura circa 40 miliardi l’anno, pari al 2% del Pil italiano. L’ente ha giudicato imbarazzante il meccanismo che dal 2014 consente ai Paesi membri, con apposito provvedimento legislativo, di conteggiare le attività economiche illegali nel Prodotto Interno Lordo del nostro Paese.
Fra queste ci sono la prostituzione, il contrabbando di sigarette e il traffico di droga.
Come dimostrato da vari studi nazionali, l’insieme di queste attività ha gonfiato il Pil di un punto percentuale, quantificato in più di 17 miliardi di euro.
Se ci concentriamo sul territorio, la maggior parte delle mafie e di questi illeciti è localizzata nel meridione, tuttavia si verifica una massiccia concentrazione anche nelle aree economicamente avanzate del nord.
Secondo la Banca d’Italia ci sono anche delle aree che sono più a rischio di altre, come la Capitale ma anche Genova, Imperia, Ravenna, Torino, Novara, Milano, Brescia, Prato, Bologna, La Spezia e molte altre città.
Il Triveneto appare meno colpito da questa piaga , così come la Valle d’Aosta e l’Umbria. Abbiamo poi dei territori completamente liberi dalla presenza di fenomeni mafiosi, ovvero Matera, Chieti, Sassari e Campobasso.
Oltre ai miliardi dichiarati ci sarebbero anche quello nascosti e altri che corrispondono a voci come lavoro irregolare, affitti in nero, mance varie e altro.
Storicamente i territori dove l’economia locale è condizionata dalla spesa pubblica, è molto altro il tasso di corruzione e quindi qui le mafie trovano terreno fertile per la loro infiltrazione.
È possibile riconoscere un luogo più soggetto all’influenza delle mafie in base alle denunce per estorsione, usura, gestione illecita dei rifiuti, scommesse clandestine e gioco d’azzardo. Se queste sono elevate, probabilmente c’è dietro la mano della mafia che ama differenziare i propri capitali.
È molto difficile quantificare il giro certo di affari della mafia, tuttavia quello di cui siamo a conoscenza è molto sottostimato, si tratta di circa un terzo di quello effettivo secondo gli esperti, a dimostrazione che nonostante il continuo lavoro delle forze dell’ordine in tutto il territorio nazionale, c’è moltissimo ancora da fare.
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