La Direzione Investigativa Antimafia di Trapani ha sequestrato beni per un valore complessivo di oltre 4 milioni di euro all’imprenditore mazarese Giuseppe Burzotta, e al suo nucleo familiare. L’uomo, un noto impresario operante nel settore edile, è già sotto sorveglianza speciale: pur non avendo subito condanne per 416 bis, è ritenuto un soggetto indiziato di “appartenenza” ad una associazione di tipo mafioso.
A svelare i movimenti dell’imprenditore sono state le intercettazioni, i riscontri bancari e numerose testimonianze acquisite: l’uomo avrebbe ricavato le risorse economiche, necessarie all’attività di sostentamento di alcuni componenti del clan mafioso mazarese, attraverso un sistematico ricorso ad attività finanziarie illecite oltre che alla gestione occulta di imprese intestate a prestanomi compiacenti. Dopo le indagini della Dia trapanese è emerso, infatti, che Burzotta avrebbe fornito un costante “supporto economico e finanziario a membri della famiglia mafiosa di Mazara del Vallo, a familiari degli stessi o ad imprenditori indicati dai medesimi membri del sodalizio criminale”.
Destinatario del medesimo provvedimento di sequestro è anche il figlio Andrea, consigliere comunale di Mazara del Vallo, già consigliere Provinciale, ritenuto complice del padre nell’attività di trasferimento fraudolento di beni. Gli accertamenti economici e reddituali effettuati dalla Dia trapanese hanno evidenziato anche l’esistenza di un patrimonio il cui valore è risultato sproporzionato rispetto ai redditi dichiarati da padre e figlio. Fra i beni sequestrati figurano 11 fabbricati, 9 tra autocarri ed autovetture, 25 lotti di terreno, 39 rapporti bancari, l’intero capitale sociale e il compendio aziendale di 4 società.