Indossi la maglia del Milan? Preparati a 80 frustate: firmato Isis. A Raqqa, in Siria, la polizia locale ha imposto il divieto di mostrarsi in pubblico con alcune divise di calcio disegnate da Nike e Adidas, due multinazionali occidentali viste come il diavolo dagli estremisti islamici. Non è solo quella rossonera, dunque, la casacca che porta alla punizione.
Ci sono pure il Barcellona, il Real Madrid, la Nazionale francese, quella tedesca, quella inglese e quella statunitense, il Manchester City, il Manchester United, il West Bromwich Albion, il Sunderland e il Chelsea. Tutto va nella direzione del limitare al massimo la libertà dell’individuo. Del nuovo divieto ha dato notizia l’Osservatorio sulla Jihad e la minaccia terroristica (Jttm): “Gli uomini che verranno sorpresi a indossare questo tipo di abbigliamento potranno essere arrestati, portati in piazza e torturati con 80 frustate”.
In Siria, pochi mesi fa, si era avuta notizia di un altro divieto: possedere un’antenna parabolica. Chi veniva sorpreso a utilizzare questo oggetto occidentale veniva punito con 50 frustate. “Diffondono rumore e distolgono i musulmani dalla loro religione”. Escludendo la prima motivazione, le maglie delle principali squadre di calcio probabilmente rientrano nella seconda categoria. O forse regalano troppa allegria.
In Iraq, uno dei Paesi parzialmente controllati dallo Stato Islamico, un mese fa fu fermato un baby-kamikaze che indossava la maglietta di Leo Messi, il fuoriclasse argentino del Barcellona, e che sotto nascondeva una cintura esplosiva.
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