Esiste il vaccino per la malaria? Si sente spesso parlare di profilassi antimalarica, di pastiglie da assumere prima della partenza per un viaggio nelle aree a rischio, e anche per alcune settimane una volta tornati; molti lamentano pesanti effetti collaterali, ma come stanno veramente le cose? In realtà, la malaria è una patologia, potenzialmente letale (soltanto nei casi più gravi), trasmessa da una zanzara (la Anopheles) che fa da ‘vettore’ del plasmodio che genera la malattia. E’ una patologia dal meccanismo complesso, proprio per questo ad oggi non esiste ancora in commercio un vaccino. Sono molti gli studi in corso e il prossimo anno ci sarà la prima sperimentazione in Africa dell’RTS,S. Cos’è? Scoprite tutto quello che c’è da sapere sulla profilassi antimalarica e sul vaccino contro la malaria.
Malaria: il vaccino
Esiste il vaccino per la malaria? Attualmente la ricerca non ha ancora prodotto un vero e proprio vaccino. Al momento sono in corso numerosi studi, gli scienziati stanno lavorando a diverse soluzioni, soprattutto grazie al completamento della sequenza genomica del Plasmodium. Il primo vero vaccino contro la malaria sarà utilizzato a partire dal 2018, in Ghana, Kenya e Malawi: si chiama RTS,S ed è realizzato dall’azienda farmaceutica britannica GlaxoSmithKline (GSK). Per svilupparlo ci sono voluti più di 25 anni e ora, per la prima volta, verrà utilizzato su larga scala. L’RTS,S è in grado di rendere il sistema immunitario più reattivo al parassita che causa la malaria.
Secondo le stime dell’OMS, l’RTS,S potrebbe potenzialmente salvare decine di migliaia di vite ogni anno, ma è probabile che non possa trovare impiego nelle aree più povere del mondo, considerato che per essere efficace, deve essere somministrato quattro volte: una al mese per tre mesi e una quarta dopo 18 mesi. Una routine ordinaria per un Paese evoluto, ma non di facile attuazione in Paesi remoti dell’Africa. Proprio per questo, l’OMS ha deciso di avviare tre progetti pilota negli stati africani del Ghana, del Kenya e del Malawi: qui i medici tenteranno di mantenere il maggior controllo possibile dei soggetti, per verificare l’efficacia dei vaccini.
L’RTS,S è il primo vero vaccino contro la malaria, un grande passo avanti, ma ancora non del tutto sufficiente: nei test clinici condotti finora ha permesso di prevenire circa 4 su 10 contagi da malaria. Una media ancora insufficiente rispetto alla copertura del 98% offerta dalla maggior parte dei vaccini per altre patologie.
Profilassi antimalarica: i farmaci
Sono diversi i farmaci impiegati per la profilassi antimalarica, molti sono ‘di vecchia data’, ma ancora oggi dimostrano la loro efficacia. Negli ultimi tempi, alcuni ceppi hanno sviluppato delle resistenze farmacologiche, ma per fortuna la medicina ha a disposizione diversi principi attivi su cui contare. Vediamo nel dettaglio, tutti i farmaci impiegati per la profilassi antimalarica.
Malarone: è un farmaco ‘storico’, viene infatti utilizzato da circa 20 anni in tutto il mondo, per la prevenzione dal contagio malarico. Ha dimostrato sempre un’ottima efficacia, tuttavia dopo un uso massiccio in diverse aree dell’Asia e dell’Africa, ha iniziato a manifestare una certa resistenza. Viene comunque ancora utilizzato per la profilassi prima della partenza per viaggi in zone a rischio, tuttavia è importante rivolgersi subito a uno specialista, se al ritorno si dovessero presentare sintomi, quali malessere, stanchezza, pesantezza di testa, e magari febbre e brividi. Solitamente si assume a partire da uno o due giorni prima della partenza e in genere è molto bel tollerato, gli effetti collaterali infatti sono rarissimi.
E’ controindicato per le donne incinta e per le persone affette da insufficienza renale grave.
Clorochina: rientra nella categoria di farmaci antimalarici ed è indicata per il trattamento e la profilassi di tutti e quattro i tipi di malaria patogeni per l’uomo. La clorochina è stata impiegata a lungo per la profilassi chemioterapica della malaria, tuttavia oggi il suo utilizzo è stato drasticamente ridotto, per via del numero sempre crescente di ceppi resistenti, in particolare nel Plasmodium falciparum. La sua efficacia rimane invece conservata contro il Plasmodium vivax, Plasmodium ovale, Plasmodium malariae e per i ceppi Plasmodium falciparum sensibili al principio attivo. La dose consigliata di clorochina negli adulti è pari a 2 compresse (500 mg in tutto) una volta alla settimana, iniziando 1-2 settimane prima della partenza e continuando per 4 settimane al ritorno. La clorochina non è esente da effetti collaterali, i più frequenti sono: prurito, disturbi gastroenterici, cefalea e disturbi della vista. Può avere effetti neurotossici e può quindi provocare convulsioni, allucinazioni, psicosi e incubi.
E’ controindicato nelle persone affette da psoriasi, poiché può far peggiorare la sintomatologia.
Doxiciclina: è in pratica il Bassado, un vecchio antibiotico degli anni ’70, della famiglia delle tetracicline. E’ sempre stato impiegato per la cura di importanti infezioni batteriche, quali ad esempio broncopolmoniti, tonsilliti, otiti e sinusiti, nefriti, cistiti, uretriti. E’ molto utilizzato anche per le infezioni cutanee ed è un farmaco elettivo per la cura del colera. Dopo decenni di studi e sperimentazioni, oggi è impiegato anche per la profilassi malarica. La dose di Bassado per la profilassi antimalarica per un adulto è pari a 100 mg al giorno. Si inizia un paio di giorni prima della partenza e si continua fino a 4 settimane al ritorno. Gli effetti collaterali sono modesti, sostanzialmente i più comuni: vomito, nausea, mancanza di appetito, acufene, diarrea, orticaria, disfagia e fotosensibilità.
E’ controindicato nelle donne incinta e nelle donne soggette a candidosi.
Lariam: o meflochina, è un medicinale antimalarico, in commercio dalla prima metà degli anni ’80. Da subito si è dimostrato efficace nella cura delle formi anche gravi di malaria da Pl. Falciparum, è per decenni è stato utilizzato per la profilassi della malaria. Purtroppo però il Lariam è noto anche per i suoi effetti collaterali a carico del sistema nervoso. E’ un farmaco controindicato nei soggetti cardiopatici e con problemi di conduzione elettrica. Considerata tuttavia la sua notevole efficacia, si ritiene che possa essere assunto senza problemi dai soggetti in buono stato di salute e senza patologie neuro psichiche. Il trattamento con il Lariam deve essere iniziato da 1 a 3 settimane prima della partenza e proseguito fino a 4 settimane dal ritorno. La compressa va assunta alla fine del pasto principale con abbondante acqua, una volta alla settimana.
Profilassi antimalarica in base all’area di rischio
L’OMS ha classificato le aree interessate dalla malaria, in base alla potenzialità di rischio. Per ognuna ha indicato la tipologia di profilassi antimalarica più idonea.
Fascia A: rischio basso, consigliato trattamento con la clorochina;
Fascia B: rischio basso ma con casi di clorochino-resistenza, si consiglia quindi l’associazione clorochina-proguanil, con l’aggiunta di meflochina all’occorrenza.
Fascia C: rischio elevato, terapia d’elezione è la meflochina.
Vi ricordiamo, in ogni caso, che è sempre fondamentale rivolgersi al proprio medico di fiducia, per valutare rischi-benefici, in base al vostro stato di salute generale.
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