[didascalia fornitore=”altro”]Pixabay[/didascalia]
Conoscete i sintomi, le cause e la terapia della malattia di Lyme? Definita anche borreliosi, è una patologia di origine batterica causata dal morso di alcuni tipi di zecca, di cui non si conoscono a fondo ancora tutti gli aspetti. Inizialmente può manifestarsi con sintomi intermittenti e deboli, ma uno dei tratti più riconoscibili della patologia è sicuramente l’eritema cutaneo che compare su torace, dorso, addome e natiche. La cura della malattia di Lyme è efficace soltanto quando la patologia viene scoperta velocemente. In tutti i casi resta comunque il rischio di incorrere nella malattia di Lyme cronica. Scopriamo nel dettaglio tutto ciò che è noto sulla malattia di Lyme, partendo dalla sua origine, passando per i sintomi, la diagnosi, le cure e la profilassi.
Malattia di Lyme
Cos’è la malattia di Lyme? E’ una patologia di origine batterica, causata da un batterio spiraliforme, la Borrelia burgdorferi, che prende il nome dal suo scopritore, Willy Burgdorfer. Mentre l’origine del nome della malattia di Lyme deriva dalla cittadina di Lyme, nel Connecticut, dove si verificò un’epidemia di questa patologia, che si manifestò con un misterioso aumento dei casi di artrite, soprattutto infantile. L’artrite inizialmente si mostrava con eritemi cutanei sul torace, addome, dorso e natiche, che si ingrandivano fino a raggiungere una dimensione compresa tra i 10 e i 50 cm, mal di testa e dolori articolari. Il batterio non attacca direttamente l’uomo, ma infesta le zecche, le quali fanno da vettore per l’uomo e gli animali. Il batterio responsabile della malattia di Lyme si sviluppa prevalentemente nelle zone boschive e ad alta concentrazione di cervi. A trasmettere la malattia di Lyme sono due specie di zecche: Ixodes ricinus, molto diffusa in Europa e Ixodes scapularis, tipica della costa orientale degli Stati Uniti. La prima è ospitata da roditori, caprioli, lepri e volpi; la seconda dai topi con le zampe bianche. Alcuni studi sostengono che il batterio Borrelia burgdorferi viene trasferito all’organismo ospite se rimane attaccata almeno per 24-36 ore. Se da un lato la causa è ben nota, dall’altro, il dibattito è ancora acceso su tutti gli altri aspetti che riguardano la malattia.
Secondo il New York Times è ‘la malattia infettiva che si diffonde più rapidamente (negli Stati Uniti) dopo l’AIDS’. Secondo altri studi, si sta diffondendo anche in altri continenti, in Asia, Europa e Sud America. In Europa invece la malattia di Lyme è diffusa in Austria, Slovenia, Repubblica Ceca e Slovacchia, mentre in Italia è presente soprattutto nel Carso, in Trentino e in Liguria, in minor quantità è presente anche in altre regioni.
Sintomi della malattia di Lyme
Quali sono i principali sintomi della malattia di Lyme? Generalmente, i primi sintomi della malattia sono intermittenti e mutevoli, un segnale onnipresente è la comparsa sul corpo delle persone morse e infettate dalle zecche responsabili della trasmissione della malattia di Lyme, di eritemi dalla forma circolare, che si verificano nell’arco di pochi giorni. Alcuni soggetti accusano anche mal di testa persistente, febbre e dolori articolari, disturbi che possono facilmente essere confusi con quelli di molte altre malattie, nonché con i sintomi dell’influenza. Se non diagnosticata tempestivamente, la malattia di Lyme può evolvere, provocando anche sintomi neurologici e cardiaci. Vediamo di seguito schematicamente tutti i sintomi della malattia di Lyme, suddivisi nella forma primaria e secondaria:
Infezione primaria
– Eritema cutaneo migrante;
– Dolori muscolari e articolari;
– Mal di testa;
– Rigidità del collo;
– Spossatezza;
– Febbre;
– Paralisi facciale;
– Meningite;
– Brevi episodi di dolore e gonfiore alle articolazioni.
Meno comuni:
– Infiammazione agli occhi;
– Capogiri;
– Fiato corto;
– Acufeni.
Infezione secondaria
– Artrite, intermittente o cronica (artrite di Lyme).
Meno comuni:
– Perdita della memoria (amnesia);
– Difficoltà di concentrazione;
– Cambiamenti d’umore o delle abitudini di sonno.
Malattia di Lyme sintomi neurologici
Nella malattia di Lyme, i sintomi neurologici sopraggiungono sovente nei casi in cui la patologia non viene scoperta in tempi brevi e non viene somministrata tempestivamente la cura necessaria. Quando l’infezione intacca il sistema nervoso, ci si trova dinanzi alla Neuroborreliosi di Lyme. Vediamo di seguito, schematicamente, i principali sintomi neurologici della malattia di Lyme:
– Cefalea
– Confusione mentale, sindromi psicoaffettive e psicosi, depressione;
– Disturbi dell’attenzione, della memoria, della capacità di elaborazione mentale;
– Episodi di paralisi di Bell;
– Radicolonevriti;
– Mielite infettiva che causa disturbi simili a quelli della sclerosi laterale amiotrofica (ipostenia, atrofia muscolare, fascicolazioni, crampi, disfagia e disartria) e a quelli della sclerosi multipla (disturbi sensitivo-motori vari, da ipostenia a neurite ottica, mioclono e tremore cinetico e posturale, disturbi dell’equilibrio, atassia).
Conseguenze: malattia di Lyme cronica
Esiste anche, tra le conseguenze, la malattia di Lyme cronica, ovvero una forma persistente della malattia di Lyme che si manifesta, quando un paziente dopo essere stato trattato con terapia antibiotica, continua ad accusare i sintomi della malattia. Tale condizione viene chiamata anche sindrome post Lyme. Secondo i Centri per il controllo e la prevenzione delle patologie statunitensi, il 10-20% dei pazienti trattati con la terapia antibiotica corretta continueranno comunque ad avere i medesimi sintomi della malattia, anche dopo il completamento della cura. Tra i sintomi della sindrome post Lyme si annoverano affaticamento, dolori articolari o muscolari e disfunzioni cognitive, che possono perdurare fino a sei mesi o più, causando notevole stress emotivo nel paziente. Attualmente non sono note le cause che portano allo sviluppo della malattia di Lyme cronica in alcuni soggetti e in altri no.
Diagnosi morbo di Lyme
Come si giunge alla diagnosi di morbo di Lyme? Per individuare la malattia di Lyme, le analisi del sangue possono non essere sufficientemente precise, proprio per questa ragione, i medici specialistici danno molta importanza alla memoria del paziente, al quale si chiede se ricorda di essere stato morso da una zecca. Inoltre, l’evidenza clinica dei sintomi accusati dal soggetto concorrono alla definizione della diagnosi.
Nella maggior parte dei casi la malattia di Lyme si può accertare con:
– Isolamento in coltura del patogeno in terreno di Barbour-Stoenner-Kelly (terreno liquido complesso), dopo prelievo bioptico soprattutto dalle lesioni cutanee e meno frequentemente da altri distretti;
– Identificazione del genoma del patogeno con Polimerase Chain Reaction (PCR);
– Individuazione degli anticorpi specifici contro la Borrelia.
Purtroppo però, le prove sierologiche non consentono di distinguere le infezioni attive da quelle inattive, per i seguenti motivi:
– I pazienti che hanno avuto in passato la malattia di Lyme spesso rimangono sieropositivi per anni, anche se trattati correttamente;
– Alcuni pazienti sottoposti a terapia antibiotica inadeguata nelle prime settimane di malattia, risultano sieronegativi, ma possono sviluppare in una seconda fare, sintomi neurologici o articolari.
Terapia della malattia di Lyme
Esiste una terapia per la malattia di Lyme? La cura per la malattia di Lyme si basa principalmente sulla somministrazione di antibiotici in cicli di 3-4 settimane, che possono avere un buon margine di successo, a patto che la patologia venga diagnosticata tempestivamente. La caratteristica eruzione cutanea della malattia di Lyme, generalmente, scompare dopo qualche giorno dall’inizio del trattamento farmacologico, tuttavia gli altri sintomi possono persistere per diverse settimane.
Profilassi della malattia di Lyme
Qual è la profilassi per la malattia di Lyme? Negli Stati Uniti sono disponibili vaccini contro la borreliosi di Lyme, la cui efficacia e sicurezza sono state dimostrate attraverso studi clinici controllati su larga scala in persone di età compresa tra 15 e 70 anni, residenti in zone endemiche del Paese. Purtroppo, ad oggi, non è ancora nota la durata dell’immunità di tali vaccini contro la malattia di Lyme, tuttavia negli Stati Uniti la vaccinazione è consigliata esclusivamente alle persone, di età compresa tra 15 e 70 anni, che risiedono, lavorano o trascorrono per qualunque motivo gran parte della giornata in zone infestate da zecche infette. Questi vaccini, attualmente, non sono disponibili in Italia e in tutta Europa.
Malattia di Lyme nel cane
Questa patologia non colpisce soltanto l’uomo, è infatti possibile riscontrare la malattia di Lyme nel cane. La malattia di Lyme viene trasmessa all’animale dal morso delle zecche e il patogeno è lo stesso dell’uomo, ovvero il battere Borrelia burgdorferi. La sintomatologia nell’animale intacca la cute, le articolazioni, il sistema nervoso e potenzialmente anche altri organi interni, come il cuore e, in misura minore, reni e fegato. Viene curata con terapie antibiotiche specifiche, tuttavia la diagnosi risulta difficile, poiché nel cane la malattia di Lyme ha un andamento subdolo.