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Si parla sempre più spesso di malattie autoimmuni e del loro presunto legame con i vaccini, peraltro mai confermato con certezza da autorevoli studi scientifici. Sono moltissime le patologie autoimmuni, possono colpire un organo, un distretto, oppure l’intero organismo: si suddividono in malattie autoimmuni della pelle, malattie reumatiche autoimmuni, malattia autoimmune del fegato, malattie autoimmuni sistemiche e malattie autoimmuni tiroidee. Andiamo a scoprire i sintomi delle più conosciute, i rischi legati alla gravidanza e i vantaggi offerti da una dieta adeguata.
Cosa sono le malattie autoimmuni? In medicina sono quelle patologie rappresentate da un’alterazione del sistema immunitario che genera risposte immuni anomale o autoimmuni, ovvero dirette ad aggredire parti dell’organismo. E’ importante sottolineare che le malattie autoimmuni non coincidono con le reazioni autoimmuni, quest’ultime infatti, sono molto frequenti nell’ambito delle normali reazioni del sistema immunitario.
Le malattie autoimmuni sono un numero indefinito, tuttavia abbiamo cercato di ricostruire un elenco delle malattie autoimmuni più note. Ecco le più conosciute malattie autoimmuni e i sintomi relativi:
Lupus eritematoso sistemico: è una malattia del connettivo caratterizzata da manifestazioni eritematose cutanee e mucose. Possono essere coinvolti diversi organi organi vitali, come i reni, il sistema nervoso centrale, il midollo osseo. Può portare a una grave riduzione di globuli bianchi, rossi e piastrine. I sintomi più frequenti sono: febbre, stanchezza, riduzione di peso, dolori articolari diffusi ed eritema vasculitico della cute, quando viene esposta ai raggi solari. Solitamente la terapia consiste in cortisonici e antireumatici, a tempo indeterminato.
Sclerodermia: è caratterizzata dalla cute che diventa fibrotica e anelastica, che col tempo va incontro a retrazione. E’ associata al fenomeno di Raynaud (ischemia da vasocostrizione delle mani e dei piedi, seguita da cianosi), che si scatena in presenza di basse temperature. Il polmone è l’organo maggiormente colpito dalla malattia, tuttavia può esserci anche compromissione dell’esofago con conseguente difficoltà nella deglutizione. La fibrosi della cute attribuisce ai soggetti colpiti un aspetto privo di espressione.
Artrite reumatoide: è una malattia infiammatoria cronica, sistemica ed invalidante. Colpisce prevalentemente le articolazioni simmetriche, ma anche tendini, sinovia, muscoli, borse ed altri tessuti dell’organismo. I sintomi interessano prevalentemente le articolazioni e comprendono gonfiore, sensazione di calore, dolore alla palpazione e limitazione nei movimenti.
Epatite autoimmune: è una patologia autoimmune che colpisce le cellule del fegato. E’ evidenziata da un aumento delle transaminasi. Esistono due tipi di epatite autoimmune: il tipo 1 è caratterizzato dalla presenza nel sangue di autoanticorpi ANA e/o SMA, e colpisce soprattutto l’adulto; il tipo 2 è caratterizzato dalla presenza degli anticorpi anti-LKM e colpisce prevalentemente i bambini. Per le epatiti autoimmuni non esistono per ora farmaci specifici, tuttavia è possibile controllare la patologia assumendo i tradizionali immunosoppressori.
Colangiti: intaccano i dotti biliari e le loro cellule epiteliali (i colangiociti). Esistono tre tipi di Colangiti: la colangite biliare primitiva, la colangite sclerosante primitiva e la colangite IgG4-positiva. La colangite biliare primitiva non si presenta mai in forma acuta e interessa i piccoli dotti biliari, mentre la colangite sclerosante primitiva può colpire sia i piccoli che i grandi dotti.
Sindrome di Sjogren: è una malattia autoimmune che colpisce prevalentemente le donne. E’ caratterizzata da una progressiva fibrosi delle ghiandole esocrine. Si manifesta principalmente con secchezza oculare; carente produzione di saliva; cattiva digestione e stomatiti con carie dentarie; secchezza vaginale.
Anemia emolitica autoimmune: è una patologia autoimmune che colpisce i globuli rossi e genera anemia, ingrossamento della milza. Può portare anche alla morte.
Anemia perniciosa: colpisce e distrugge le cellule della parete gastrica, limitando l’assorbimento della vitamina B12.
Sindrome di Goodpasture: colpisce reni e polmoni e provoca tosse, astenia e gonfiori. Si tiene sufficientemente sotto controllo con le terapie.
Sclerosi multipla: è una malattia neurodegenerativa demielinizzante, che colpisce il sistema nervoso centrale e la colonna vertebrale. Può comparire a ogni età, tuttavia viene diagnosticata prevalentemente tra i 20 e i 40 anni. I sintomi sono moltissimi, ma i più frequenti sono i seguenti: difficoltà di deambulazione, stanchezza, disturbi della vista, disturbi della sensibilità, problemi di equilibrio e coordinazione motoria, dolore cronico, depressione, problemi legati alla funzione sessuale, disturbi vescicali, disturbi intestinali, disturbi del linguaggio e disturbi cognitivi.
Miastenia gravis: è una malattia autoimmune neuromuscolare, che colpisce i muscoli provocando ipostenia o miastenia e affaticabilità.
Diabete di tipo I: malattia autoimmune che intacca le cellule del pancreas, responsabili della produzione di insulina. I sintomi principali sono: poliuria, nicturia, sete e fame intensa, perdita di peso, cistiti e calo della vista.
Vasculite: è una patologia autoimmune che provoca un’infiammazione delle pareti dei vasi sanguigni. Ha una prognosi favorevole con adeguato trattamento.
Tiroide di Hashimoto: colpisce la tiroide, riducendo la funzionalità della ghiandola. E’ una patologia autoimmune gestibile con la terapia specifica. I sintomi principali sono: stanchezza, aumento di peso, intolleranza al freddo, dolore articolare e muscolare, stipsi, assottigliamento dei capelli, cicli mestruali abbondanti, irregolari e/o difficoltà a restare incinta e depressione.
Morbo di Graves: è una sindrome caratterizzata da ipertiroidismo e gozzo, talora da oftalmopatia (orbitopatia) e in casi rari da dermopatia. I sintomi più comuni sono: alopecia, aritmia, astenia, aumento dell’appetito, calo del desiderio sessuale, cardiopalmo esoftalmo e fame eccessiva.
Malattie autoimmuni e gravidanza è un binomio che negli ultimi anni ha perso parte della pericolosità che lo caratterizzava. Oggi molte donne con malattie autoimmuni riescono a portare a termine con successo la propria gravidanza. Naturalmente esistono ancora oggi rischi specifici per ogni singola patologia, proprio per questo si tratta pur sempre di gravidanze a rischio che vengono monitorate con maggiore scrupolosità, al fine di tutelare la vita della madre e del feto. E’ pertanto opportuno che ogni donna affetta da una malattia autoimmune si rivolga allo specialista di fiducia, prima di intraprendere spontaneamente una gravidanza.
La dieta e l’alimentazione nelle malattie autoimmuni che impatto hanno? Si tratta senza dubbio di un valido aiuto: gli alimenti giusti possono aiutare a ridurre lo stato di infiammazione cronica, tipica dei soggetti affetti da malattie autoimmuni. Tuttavia, è doveroso sottolineare che nonostante siano stati condotti numerosi esperimenti scientifici sulle terapie nutrizionali, non esistono ad oggi dati certi sull’efficacia di tali terapie: i risultati possono essere nulli, modesti o importanti a seconda del soggetto.
Esiste realmente il rischio di ritrovarsi, dopo i vaccini, con una malattia autoimmune? E’ uno degli argomenti più dibattuti degli ultimi tempi, in particolare dopo l’introduzione dell’obbligatorietà dei vaccini su tutti i bambini, pena l’esclusione dal mondo scolastico. L’ipotesi che il vaccino possa causa malattie autoimmuni è stata già ampiamente smentita. Sul sito vaccinarsi.org, sono riportate chiaramente le ragioni: ‘Una plausibilità biologica per supporre un legame causale fra vaccini e malattie autoimmuni potrebbe essere proposta per la sindrome di Guillain-Barré ed il vaccino per l’influenza suina od il vaccino orale per la poliomielite. In altri scenari, come la vaccinazione contro il morbillo e lo sviluppo di diabete di tipo I, la plausibilità è solo teorica. Studi controllati e rigorosamente condotti hanno escluso che la plausibilità si realizzi. L’Institute of Medicine ha vagliato oltre 12.000 rapporti arrivando ad escludere ogni relazione fra vaccinazioni e diabete di tipo I o sindrome di Guillain-Barré. Analogamente, ogni relazione è stata esclusa fra sclerosi multipla e bacillus di Calmet-Guérin e vaccini contro tifo, epatite B, influenza e poliomielite 8-11’.
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