[didascalia fornitore=”altro”]Foto di Annashou / Shutterstock.com[/didascalia]
Aveva già una moglie, ma ha deciso di prenderne un’altra dal momento che la legge malese consente agli uomini musulmani di avere fino a quattro consorti. Ma la nuova moglie che questo rigattiere 41enne si è scelto ha appena 11 anni e l’unione ha scatenato le proteste di società civile e osservatori dei diritti umani.
Che Abdul Karim, questo il nome dell’uomo che in passato è stato anche un imam, ha sposato la sua terza moglie in Thailandia e questo matrimonio è diventato di dominio pubblico quando una delle altre spose si è lamentata con la polizia. Karim ha sei figli, il minore ha 5 anni e il maggiore 18.
In Malesia le giovani musulmane di età inferiore ai 16 anni possono sposarsi con il consenso delle corti islamiche e dei genitori della ragazza.
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Alcune immagini diffuse sui social network mostrano Che Abdul Karim mentre tiene la mano della bambina durante la cerimonia nuziale. Karim si difende affermando che il matrimonio è legalmente valido dal momento che la bambina gli è stata regolarmente ceduta dai genitori. Inoltre, continua, la piccola continuerà a vivere con i genitori fino all’età di 16 anni, successivamente il matrimonio potrà essere formalizzato e consumato. L’uomo sostiene inoltre che la piccola è profondamente innamorata di lui e che non si spiega tutto questo clamore mediatico.
La prima ministra malese, Wan Azizah Wan Ismail, informata della vicenda ha dichiarato che il matrimonio in questione non è giuridicamente valido dal momento che non ha ricevuto l’approvazione di un tribunale islamico malese.
Le autorità locali stanno investigando per capire se i genitori della piccola l’abbiano ceduta a Karim per salvarla dalla povertà.
Questo caso ha scosso l’opinione pubblica malese: gli attivisti per i diritti dei minori chiedono con forza al governo che l’età minima per il matrimonio sia innalzata a 18 anni. L’agenzia ONU per i diritti dell’infanzia ha rilasciato una nota in cui definisce questa unione “scioccante e inaccettabile”. La Commissione malese per i diritti umani ha espresso la preoccupazione che permettere matrimoni con minorenni invocando il rispetto di tradizioni religiose potrebbe celare in realtà casi di pedofilia. Fonti dell’Agenzia hanno evidenziato come in Malesia nel 2010 si siano celebrati 15mila matrimoni in cui almeno uno dei coniugi era minorenne.