Il maltempo continua a stazionare sull’Italia, in particolare sull’Emilia Romagna, seminando morte e distruzione ovunque. Tantissime sono le persone sfollate e, purtroppo, 9 le vittime.
C’è chi, però, non si arrende e anche se i soccorsi tardano ad arrivare causa proprio le avverse condizioni meteo, non perde la speranza. Come la storia di questa mamma che stiamo per raccontare.
Faenza è uno dei luoghi simbolo dell’alluvione che sta flagellando l’Emilia Romagna. Insieme a tutta la costa adriatica e alle province colpite dall’ondata di piena dei fiumi e dei torrenti he, ingrossandosi, hanno allagato i campi e tutti ciò che incontravano sul loro cammino, trascinando con sé anche vite umane.
La paura di non farcela, i soccorsi che arrivano ma in ritardo causa proprio il maltempo e non riescono a raggiungere ogni zona: la popolazione è stremata e chiede aiuto come può. Con video, con urla disperate, cerca di salire sui tetti delle case per farsi vedere dagli elicotteri dei Vigili del Fuoco e della Protezione Civile per esser tratta in salvo.
E, proprio da Faenza, arriva la storia di una mamma coraggio che ha fatto di tutto per cercare di salvare la sua bambina dalla furia dell’acqua. Per 13 lunghe ore ha aspettato l’arrivo dei soccorsi: “Ero terrorizzata di non riuscire a salvare mia figlia” – ha iniziato a raccontare Cristina. La donna era sola in casa, insieme alla sua bimba di 5 anni ed al suo cane.
L’acqua continuava a salire sempre di più e, in attesa proprio dei soccorsi, l’unico suo pensiero era quello di mettere in salvo la piccola. In un’intervista, rilasciata a “Il Resto del Carlino”, Cristina racconta di come la sua attesa e la sua agonia sembravano interminabili, prima dell’arrivo dei soccorsi stessi: “A metà notte nella disperazione le ho messo i braccioli: lei con quelli sa nuotare, ho pensato che così sarebbe rimasta a galla” – ha spiegato.
Sì, perché nei momenti di disperazione, ti aggrappi a tutto. Così facendo, è riuscita a salvare se stessa e la bambina, in attesa che i soccorsi arrivassero. Dalle ore 22 di martedì, i Vigili del Fuoco hanno raggiunto lei e la figlia solo alle ore 11 del giorno successivo. “L’acqua è arrivata al primo piano, io ero al secondo e temevo che salisse fino a casa mia. Scorreva velocissima, faceva veramente paura” – racconta.
Il terrore negli occhi di una mamma che, dopo esser stata tratta in salvo con la sua bambina ed il suo cane, racconta cosa le è successo e di come, grazie all’aiuto di quei piccoli braccioli, la piccola sia riuscita a mantenersi a galla e a non esser trascinata via dalla furia dell’acqua.
L’acqua che è arrivata a livelli molto alti a Faenza che, come dicevamo, è uno dei centri maggiormente colpiti dall’alluvione. Una tragedia sfiorata e due vite salvate in extremis.
La situazione nella regione è ancora in allerta e, sono diversi ancora, i paesi sott’acqua.
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