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A Roma il maltempo ha portato a molti disagi. Nella notte tra giovedì 6 e venerdì 7 novembre sono continuati gli interventi coordinati dalla Protezione Civile di Roma capitale sul territorio cittadino: 50 gli interventi per allagamenti, circa una quindicina quelli per messa in sicurezza alberi e rimozione ramaglie. Il Tevere e l’Aniene rimangono sotto stretta osservazione con livelli registrati del Tevere alle 6 all’idrometro di Ripetta di 7,37 metri – Fase di attenzione. Già nella nottata, al raggiungimento dei 7 metri, è stata predisposta la chiusura delle banchine nel tratto urbano. Per l’Aniene, alle 6 all’idrometro di Ponte Mammolo si registravano 5,15 metri.
La zona della città più colpita risulta quella di Corcolle, con diversi allagamenti stradali e alcuni in abitazioni, che però hanno interessato solo garage e piani seminterrati. Un grosso allagamento ha coinvolto le zone di piazzale Ionio e Portuense, da piazzale della Radio a via Pacinotti, con interruzione della strada per diverse ore. Durante la notte è esondato il Fosse Lello Maddaleno, zona Salaria-Settebagni, dove l’intervento è stato effettuato dalla Protezione Civile in coordinamento con il Cbtar e si è disostruito il canale grazie all’utilizzo di un ragno meccanico. Sotto controllo le zone di Piana del Sole, Infernetto e Ostia, Prima Porta. Solo nella notte sono stati almeno 200 gli operatori in campo, tra personale e volontari della Protezione Civile, tecnici del Servizio giardini del Dipartimento tutela ambientale, del Dipartimento lavori pubblici (Simu) e del personale della polizia locale di Roma Capitale.
Gli allagamenti
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Sono state chiuse quattro stazioni della metropolitana a causa degli allagamenti. In tutta la provincia sono state chiuse le scuole, è stato vietato l’accesso ai cimiteri, sono stati chiusi alcuni monumenti, come il Colosseo e diversi siti archeologici. Sono state fermate tutte le attività universitarie. Il Prefetto di Roma ha esortato i cittadini a non uscire di casa. Inoltre le autorità hanno invitato tutti quanti a non usare l’auto. I primi allagamenti si sono registrati soprattutto nei sottovia, in particolare quello della stazione Tiburtina, quello di via Cilicia e della stazione Tuscolana. Gli esperti avvisano che si potrebbe rischiare un’alluvione, come quella che è accaduta il 31 gennaio scorso, quando interi quartieri finirono sott’acqua.
Gli interventi della Protezione Civile
Dall’inizio dell’emergenza la sala operativa della protezione civile di Roma Capitale ha ricevuto più di 3.000 chiamate e ha gestito più di 450 interventi. Sono caduti dai 30 ai 60 millimetri di pioggia e questo ha comportato circa 350 interventi per allagamenti, diffusi in varie parti della città, con particolare riferimento al quadrante est. In campo un totale di 800 persone e più di 50 associazioni di volontariato, 25 squadre composte dalla direzione protezione civile e dal servizio Giardini, 70 idrovore attive.
Sono stati, inoltre, effettuati circa 90 interventi per la messa in sicurezza o la rimozione di alberature comunali, come nel caso del leccio dell’Alberone su via Appia, che si è spezzato a causa dell’eccessiva pioggia. In mattinata il fosso dell’Almone ha creato allagamenti sull’Appia Antica all’altezza del civico 42. La strada, prima chiusa per un chilometro, è stata riaperta e non ci sono segnalazioni relativamente a danni della sede stradale. Coinvolti, invece, alcuni terreni, un vivaio e qualche abitazione.
Nella sala di Porta Metronia – continua la protezione civile – agiscono i rappresentanti di tutti i settori coinvolti dall’allerta meteo, sia di Roma Capitale che delle aziende dei pubblici servizi. Operative le squadre del Dipartimento tutela ambientale – Protezione civile, del Dipartimento SIMU e tutte le associazioni di volontariato, così come i presidi territoriali nelle zone maggiormente esposte al rischio allagamenti (Piana del Sole, Prima Porta, Ostia-Infernetto/Bagnolo, Settebagni, via Tiburtina – via Scorticabove, Corcolle e via Scartazzini), con il compito di tenere la situazione sotto controllo e intervenire in caso di emergenza.
Gli appelli delle autorità e i disagi
I romani sono stati esortati a non uscire di casa e il sindaco ha invitato a non usare l’automobile. Difficoltà si sono fatte sentire in via di Vigna Murata, dove l’acqua ha invaso il manto stradale. All’Eur ci sono stati dei chicchi grossi che hanno colpito le auto, mentre il tratto di via dei Cerchi, verso Bocca della Verità, è stato chiuso. Momenti di paura ci sono stati anche in via del Tritone: a causa del forte vento un vetro si è riversato in strada, sono dovuti intervenire i vigili del fuoco, per mettere in sicurezza il luogo. E’ stata ferita anche una persona, che è stata portata all’ospedale, anche se non si trova in gravi condizioni.
Tweets di @PLRomaCapitale
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Per il maltempo è stata chiusa via Prenestina all’altezza di via Togliatti e alcune linee del bus sono state deviate in altre strade. Dovrebbe arrivare una vera e propria bomba d’acqua sulla capitale e per questo gli esperti hanno invitato i cittadini a non uscire di casa, se non per situazioni importanti. Sono previsti dei temporali anche intensi e per questo i romani sono stati invitati a non andare nei garage, considerati dei veri e propri luoghi a rischio in questo momento.
Si prevedono precipitazioni tra i 6 e i 12 centimetri in poche ore e tutto questo potrebbe causare degli incidenti. La situazione rimane ad alto rischio sul litorale. A Fiumicino il vento ha fatto crollare le transenne dello stadio di Maccarese e un aereo è dovuto atterrare, in una situazione di emergenza, nell’aeroporto Da Vinci, perché colpito da un fulmine.
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