Il fatto è accaduto a Brescia, dove un pubblico ministero ha chiesto l’assoluzione per un uomo, accusato di aver maltrattato e vessato quella che ormai è la sua ex moglie.
Secondo il pm, il comportamento dell’uomo sarebbe da addurre al suo impianto culturale (la coppia è originaria del Bangladesh) e non a una vera e propria volontà di svilire la figura della donna.
Ex marito violento assolto a Brescia
Violenze e percosse ai danni di una giovane donna originaria del Bangladesh, definiti come “il frutto dell’impianto culturale e non della sua coscienza e volontà di annichilire e svilire la coniuge”. Per questi motivi l’imputato deve essere assolto. È questa la richiesta di un pm di Brescia.
Protagonisti della vicenda sono marito e moglie originari del Bangladesh, ma residenti nel bresciano. La vicenda è iniziata nel 2019, quando la donna, 27enne di origini bengalesi, madre di due figlie, ha avuto il coraggio di denunciare le violenze subite negli anni dal marito. La giovane era stata costretta dai suoi familiari a sposare il cugino, dopo la morte del padre. Costretta a lasciare la scuola e segregata in casa, 4 anni fa ha deciso di dire basta a quelle violenze, sporgendo denuncia contro l’uomo che aveva sposato.
Secondo il pm che si è occupato della vicenda, il comportamento dell’uomo sarebbe da addurre al suo impianto culturale e non a una vera e propria volontà di svilire la figura della vittima.
Una richiesta che – come è ben immaginabile – ha già scatenato numerose polemiche. La 27enne ha raccontato di essere stata trattata come una schiava, spiegando che nessun retaggio culturale può essere il motivo per giustificare tale comportamento.