Mamma adottiva scrive a Salvini: ‘Grazie a te i miei figli vivono nel terrore’

Matteo Salvini giura sul Vangelo

[didascalia fornitore=”ansa”]Salvini giura sul Vangelo alla manifestazione ‘Prima gli italiani'[/didascalia]

“Caro Salvini, sono una mamma adottiva di due splendidi bambini africani. Volevo ringraziarla perché sta regalando ai miei figli dei momenti di terrore davvero fuori dal comune”. Inizia così la lettera aperta che Gabriella Nobile, tarantina che vive a Milano, ha voluto scrivere sulla sua pagina Facebook rivolgendosi al leader della Lega. L’evento scatenante è stata la manifestazione organizzata a Milano il 24 febbraio sotto lo slogan “Prima gli italiani” durante la quale tra l’altro il segretario leghista ha giurato sul Vangelo e la Costituzione. Nella sua lettera, la signora ha voluto denunciare il clima razzista che i suoi due bambini, di 7 e 12 anni, stanno vivendo solo perché hanno la pelle scura, subendo attacchi e insulti sui mezzi pubblici e non solo. Il pos era stato rimosso da Facebook, probabilmente perché segnalato da qualcuno, e il social aveva anche bloccato l’account, ora di nuovo visibile.

“Mia figlia di 7 anni prima di andare a letto mi chiede: ‘Ma se vince quello che parla male di noi mi rimandano in Africa?’. E piange disperata”, si legge nel post in cui la mamma racconta alcuni episodi di razzismo che soprattutto il più grande è costretto a subire.

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Il figlio infatti le ha rivelato che da un paio di mesi quando è sull’autobus al rientro dagli allenamenti di calcio, si sente dire cose orribili per via del colore della pelle.

“Dire a un bambino di 12 anni, che oltretutto veste una divisa sportiva sporco n…., n….. di mer… , torna a casa tua, venite qui rubare e ammazzare le nostre donne … credo che sia la palese dimostrazione di come questo paese, grazie a persone come lei, stia lentamente scivolando nel baratro”.

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La signora attacca in particolare gli “ipocriti slogan ‘prima gli italiani'”, nei quali legge “tutta l’ignoranza di colui che non ha ancora capito che l’italiano è colui che ama l’Italia non che ci è nato, come io sono mamma perché amo i miei figli e non perché li ho partoriti”.

Intervistata dal Corriere della Sera, ha raccontato di averli adottati piccolissimi, con il maggiore che aveva 2 anni e la più piccola pochi mesi e che, come tantissimi bambini nati da famiglie straniere o arrivati in Italia in fasce, si sentono italiani, anzi milanesi. “Parlano un accento smaccatamente milanese entrambi. Sono super-integrati, più di me che vengo dalla Puglia”, confessa.

Il suo sfogo ha permesso anche ad altri genitori adottivi di uscire allo scoperto, confessandole di vivere il suo stesso disagio, con bambini che vengono presi di mira perché di colore.

Se è vero che l’immigrazione è un fenomeno che va governato, è anche vero che soffiare sul razzismo non aiuta perché poi a rimetterci sono i più indifesi, i bambini, come i figli della signora Gabriella che non meritano di vivere nel terrore perché di pelle scura.

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