Roberto Mancini vs Maurizio Sarri è stato il vero incontro di ieri sera, molto più del match di quarto di finale di Coppa Italia 2015/16 che ha visto l’Inter prevalere 2-0 in casa del Napoli. Il motivo? Il mister dei partenopei ha lanciato insulti omofobi all’indirizzo del collega. Ancora: già, perché Sarri si era già reso protagonista di un’esternazione simile poco tempo fa, quando allenava l’Empoli, dunque è recidivo. Andiamo a ripercorrere cosa diavolo sia capitato ieri sera nel concitato finale della partita che peraltro è stata molto importante per i nerazzurri, dopo un filotto di prestazioni deludenti.
Roberto Mancini è stato espulso nel finale, ma prima di lasciare il campo si è letteralmente avventato contro il collega Sarri. Dalla TV non è stato chiaro il motivo, si pensavano cose di campo, invece la realtà era ben differente ed è stata raccontata proprio dal Mancio in diretta ai microfoni di Rai Sport una volta terminato l’incontro. “Battibecco? Domandate a Sarri, che è un razzista. Io dico che uomini come lui non possono stare nel modo del calcio. Sarri ha usato parole razziste: Avevo chiesto solo al quarto uomo il perché dei cinque minuti di recupero e lui ha iniziato a inveire contro di me, dandomi del ‘frocio’ e ‘finocchio'”. Poi ha aggiunto: “Ha 60 anni e si deve vergognare, questo episodio cancella tutto. È una vergogna, uno che si comporta così in Inghilterra non vedrebbe più il campo”.
Non c’è bisogno di ricorrere alla “prova TV” visto che “Negli spogliatoi sono andato a cercarlo, lui mi ha detto ‘ti chiedo scusa’, io ho risposto ‘ti devi vergognare, se tu sei un uomo sono orgoglioso di essere frocio e finocchio”. Un’uscita altrettanto infelice del mister neroazzurro, che poteva magari soprassedere a quest’ultima esternazione. E la sestina arbitrale? “Il quarto uomo? Ha sentito tutto, era lì, siamo stati allontanati tutti e due”, ha spiegato il tecnico. Come anticipato, non è la prima volta che Sarri si rende protagonista di un fatto del genere.
Il precedente è datato 2014, quando era ancora in carico all’Empoli delle meraviglie. Durante un’intervista, ancora infuriato per l’espulsione che era stata commissionata a Mario Rui a Varese (poi vittorioso 1-0, ancora una volta in Coppa Italia), si lasciò andare a una frase tristemente diventata famosa: “In Italia si fischia molto di più che in Inghilterra con interpretazione da omosessuali”.