È possibile scambiare le foglie di spinaci con quelle di una pianta non commestibile e, quindi, velenosa per l’uomo? Questo è quello che è accaduto: la mandragora venduta al posto degli spinaci.
Dieci persone sono state ricoverate per avvelenamento in Campania. Ecco cosa è successo.
All’apparenza sembrano molto simili, per larghezza e colore delle foglie, ma nella realtà sono due cose completamente diverse. Gli spinaci sono commestibili, e questo lo sappiamo bene. Ma la mandragora assolutamente no: è una pianta velenosa e tossica per l’uomo. Come è possibile che sia finita nel piatto di ben 10 persone in Campania, causandone la loro intossicazione?
È un caso quello avvenuto. La mandragora è una pianta solanacea che è estremamente tossica per l’uomo, eppure è stata raccolta erroneamente e venduta all’interno di un centro agroalimentare. Da lì, poi, acquistate da ignari cittadini, cotta e consumata a tavola.
Ne è conseguita, quindi, un’intossicazione alimentare per 10 persone, tutte ricoverare all’ospedale di Pozzuoli, dove una di queste è anche in prognosi riservata.
La situazione è degenerata nel giro di poco tempo. All’inizio, stando alle segnalazioni arrivate al 118, erano soltanto 5 le persone rimaste intossicate e tutte risiedenti fra i comuni di Monte di Procida e Quarto, in provincia di Napoli. Poi, la notizia si è sparsa e le intossicazioni sono aumentate, diventando così 10.
Ma quali sono le differenze fra gli spinaci e la mandragora? Come è possibile che le due piante siano state confuse? La mandragora appartiene alla stessa famiglia dei pomodori, delle melanzane e delle patate (che normalmente consumiamo) ed è molto diffusa in tutte le zone del Mediterraneo.
Quella che si trova nei campi è la “Mandragora autumnalis” ed è caratterizzata da foglie lunghe verdi, molto simili a quelle di spianaci e bietole, e fiori azzurri. Sono proprio le sue foglie che traggono in inganno: essendo molto simili a quelle degli spinaci (ma non in altro) facilmente traggono in inganno e vengono raccolte insieme alla restante verdure.
Ma sono estremamente velenose, poiché la loro assunzione impedisce l’attività di alcuni recettori del sistema nervoso centrale e di quello periferico e provocano, anche, disturbi gastrointestinali. La mandragora, se ingerita, manifesta i suoi sintomi già dopo 1 ora dalla sua accidentale somministrazione dando come primi sintomi secchezza alla bocca, vista offuscata, mal di testa e vomito, oltre a dolori addominali e tachicardia.
L’Asl di Napoli ha allertato, ora, tutti gli ospedali sotto la sua competenza nel caso in cui altre persone, con avvelenamento da mandragora, dovessero presentarsi ai pronto soccorso. Nel frattempo, però, i Carabinieri e i Nas di Pozzuoli stanno attuando controlli e ritiri di verdura allo scopo di proteggere la salute dei cittadini.
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