Un uomo di 40 anni mangia il Balut, un piatto tipico filippino, l’uovo di anatra, però, ingerito intero, gli si incastra nell’esofago. Trasportato al San Paolo di Milano ci sono volute tre equipe di medici per riuscire a salvarlo.
Salvato, quasi in maniera miracolosa ed inaspettata, l’uomo di 40 anni che aveva deciso di assaggiare il piatto tipico di molti paesi del sud est asiatico.
E’ un tipico piatto filippino ed è un uovo di anatra fecondato e cucinato poco prima della schiusa. Al suo interno è, quindi, presente l’embrione quasi completamente sviluppato nel momento in cui viene cucinato.
Un uovo di anatra con all’interno il pulcino questo è il Balut. Questo è quello che ha ingerito l’uomo di 40 anni una volta deciso di assaggiare questo piatto, forse la pietanza più famosa delle Filippine.
L’uovo di anatra fecondato è bollito in acqua nel suo guscio e consumato intatto. Questa ricetta avrebbe delle ipotetiche proprietà afrodisiache.
L’uomo ricoverato d’urgenza e salvato in extremis da una collaborazione di varie equipe mediche le quali hanno operato di urgenza con un intervento mai realizzato in precedenza.
La grave ostruzione all’esofago cervicale ha costretto i medici ad un rapido intervento. L’uovo bollito ad alte temperature ha calcificato lo scheletro dell’embrione il quale è diventato come una sorta di sasso duro bloccandosi nell’esofago dell’uomo.
I medici dopo una attenta analisi hanno dovuto comunque decidere in tempi rapidi optando per la rimozione del corpo estraneo attraverso l’utilizzo del robot chirurgico.
Sarebbe stato, infatti, impossibile la rimozione per via endoscopica. Per questa ragione ci sono volute ben tre squadre di medici per mettere in piedi questo delicato intervento.
Ecco, dunque, che l’equipe di Endoscopia digestiva assieme ai medici di anestesia e rianimazione insieme al team di Chirurgia robotica hanno portato l’uomo in sala operatoria riuscendo a salvargli la vita.
Con l’ausilio del robot chirurgico hanno, quindi, operato una frammentazione del corpo estraneo all’interno dell’esofago, riuscendo a spingere poi l’uovo nella cavità gastrica.
Si è trattato di un intervento potenzialmente fatale per l’uomo ma era anche la sua unica possibilità di salvezza verso quella che sembrava essere una morte certa.
L’uomo, al quale è stata salvata la vita, siccome l’operazione è stata condotta senza nessuna incisione chirurgica è stato possibile mantenere integra la totalità dell’apparato digerente. Nessuna conseguenza, dunque, per il malcapitato.
Il paziente dopo lo scampato pericolo viene dimesso ed è già a casa sua in ottime condizioni di salute.
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