Aveva 18 anni la ragazza morta dopo aver mangiato un hamburger in un noto fast food di Manchester. Shahida Shahid ha probabilmente avuto una reazione allergica fatale, che l’ha portata al collasso nel giro di pohe ore. Ricoverata venerdì, è morta tre giorni dopo, lunedì 19 gennaio 2015.
La giovane studentessa di matematica all’università di Manchester soffriva di numerose allergie alimentari, e proprio per questo aveva chiarito agli addetti del fast food, che non poteva mangiare alcuni cibi. Dalle indagini svolte dalla polizia è emerso anche che la ragazza aveva inoltre chiesto ai commessi quali fossero gli ingredienti di un particolare piatto – un hamburger a base di carne di pollo – che aveva intenzione di consumare.
La polizia ha aperto un’inchiesta per chiarire le cause del decesso. Da un primo risultato dell’autopsia, la causa della morte della ragazza sarebbe stata una encefalopatia ipossico-ischemica (danni causati al cervello dalla mancanza di ossigeno) dovuto uno shock anafilattico, ovvero una grave reazione allergica.
Solo un mese fa la FSA ha lanciato nuove regole comunitarie in materia di informazione ai clienti per quanto riguarda il contenuto di allergeni negli alimenti che non hanno etichetta, come quelli venduti in ristoranti e paninoteche.
Tutti gli esercizi di ristorazione devono ora etichettare i prodotti evidenziando le 14 principali sostanze eventualmete presenti nei loro menu, e che possono causare una reazione allergica.
Tali ingredienti sono glutine, pesce, crostacei, uova, arachidi, frutta a guscio, semi di soia, latte, sedano, senape, semi di sesamo, anidride solforosa, lupini e molluschi.
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