La ditta Buitoni nuovamente coinvolta in uno ‘scandalo’ alimentare. In una pizza della linea ‘Bella Napoli’, trovati batteri Escherichia-Coli e Shigella.
La Buitoni è uno dei storici marchi italiani di pista e pizza, anche se da anni la proprietaria, per quanto riguarda i prodotti surgelati e le salse, è la multinazionale Nestlé. Purtroppo il marchio, fondato a Sansepolcro nel 1827 (quindi fra poco compirà 200 anni), è finito nel mirino degli inquirenti francesi.
E non è neanche la prima volta che accade. Il marchio di pizza surgelata Buitoni (Nestlé) aveva già annunciato poche settimane fa, l’immediato richiamo dell’intera gamma Fraîch’up, dopo essere stato informato della presenza di batteri Escherichia coli nell’impasto di un prodotto.
In un comunicato l Nestlé avevo chiesto ai consumatori che hanno acquistato le pizze surgelate Fraîch’Up prima del 18 marzo 2022, di non mangiarle e di buttare via i prodotti.
In quel caso, Pierre-Alexandre Teulié, direttore generale. responsabile della comunicazione per Nestlé France, aveva rilasciato questa dichiarazione: “Le autorità pubbliche stanno indagando sulla recrudescenza di casi di sindrome emolitico uremica (SEU) legati a E.coli per capirne l’origine.
Non esiste un legame provato tra i nostri prodotti e gli avvelenamenti avvenuti”, ha affermato, aggiungendo che il richiamo è stata un’iniziativa di Buitoni in nome del principio di precauzione”.
Le autorità sanitarie avevano annunciato, il 12 marzo, che la recrudescenza di casi di grave contaminazione con il batterio E. coli, aveva causato la morte di due bambini in Francia dall’inizio dell’anno.
Il caso Buitoni da ieri è tornato di nuovo alla ribalta.. Dopo la serie “Fraîch’up”, ritirata dagli scaffali in seguito alla rilevazione del batterio E.coli, ora quella denominata “Bella Napoli” è nell’occhio del mirino. A denunciare è stata una donna di 34 anni, ricoverata in ospedale, due giorni dopo aver consumato una delle pizze di questa fascia.
“I risultati dei test hanno rivelato la presenza del batterio E.coli”, come per le precedenti contaminazioni legate alla gamma “Fraîch’Up”, e di un altro batterio, Shigella, ha detto all’Afp il suo legale.
Questo batterio provoca una malattia chiamata “shigellosi”. Secondo l’Istituto Pasteur, si tratta di una “malattia diarroica molto contagiosa, responsabile di epidemie in tutto il mondo”.
Colpisce soprattutto i bambini, poiché “piccole epidemie sono regolarmente segnalate nelle scuole”. I suoi effetti possono essere devastanti. “La shigellosi uccide circa 200.000 persone in tutto il mondo all’anno, inclusi 65.000 bambini di età inferiore ai 5 anni”, scrive l’Istituto.
“Oltre alla mortalità, il suo alto potenziale epidemico, l’emergere della resistenza agli antibiotici e la morbilità correlata alle conseguenze a lungo termine dovute alle infezioni ricorrenti costituiscono un grave problema di salute pubblica”.
Questo batterio, una malattia di “igiene insufficiente”, come caratterizzata dall’Istituto Pasteur, si trasmette “per via oro-fecale”.
Provoca ipoglicemia, disidratazione dovuta a febbre e diarrea o insufficienza renale. La guarigione passa in particolare da un “miglioramento delle condizioni igieniche”.
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