All’interno della legge di bilancio, che entrerà in vigore a partire dal primo gennaio 2023, molto sono i provvedimenti realizzati per le donne, per le lavoratrici e per i nuclei familiari.
A partire dall’IVA diminuita sui prodotti per l’igiene femminile e per l’infanzia fino agli aumenti dell’assegno unico universale. Ecco quali sono tutte le misure dedicate.
All’interno della manovra del 2023, il PD ha voluto fare approvare il reddito alimentare.
E’ questa soltanto l’ultima novità di una lunga lista di aiuti rivolti alle famiglie che vivono in una situazione di forte difficoltà.
Un pacchetto di aiuti fortemente voluto dalla ministra per la famiglia Roccella.
Ciò che è stato introdotto attraverso l’articolo 78 non è altro che un aiuto a coloro che si trovano a fare i conti con l’inflazione e non riuscendo più arrivare a fine mese.
Ecco quindi quali sono tutte le disposizioni che trovando molto entreranno in vigore.
La prima di cui parliamo è quella introdotta attraverso l’articolo 17 secondo il quale, alcuni prodotti tra cui gli assorbenti femminili, verranno proposti al pubblico con un’aliquota del 5%.
Una modifica che interessa anche altri prodotti per l’infanzia come il latte in polvere o liquido, preparazione alimentari di farine, semolini, semole o estratti di malto utili per l’alimentazione dei lattanti insieme a pannolini e seggiolini da installare all’interno di autoveicoli.
Fino al 31 dicembre del 2023 è stata prorogata anche quell’agevolazione utile per coloro che hanno un’età al di sotto dei 36 anni che decidono di acquistare la prima casa.
Una proroga che è stata inserita nell’articolo 18 del testo in cui viene disposta una deroga per la disciplina emergenziale del fondo di solidarietà indirizzato alla sospensione dei mutui.
Secondo questa modifica, sarà prolungata fino al 31 marzo del 2023 la disciplina emergenziale del fondo di garanzia per quanto riguarda l’acquisto della prima casa.
Fino al 31 dicembre del 2023 sono invece prorogate le agevolazioni sulle imposte dirette.
Con 430 milioni di euro è stato rifinanziato il fondo di garanzia per la prima casa per tutto il 2023.
All’interno della manovra, tra le numerose novità, non manca quello dedicato ad Opzione donna.
Attraverso l’articolo 56 verrà data la possibilità alle donne di andare prima in pensione.
E’ molto importante però utilizzare un sistema contributivo secondo il quale le lavoratrici, entro il 31 dicembre del 2022, hanno accumulato 35 anni di contributi e 60 anni di età anagrafica.
Inoltre, le lavoratrici in questione devono ricoprire il ruolo di caregiver da almeno 6 mesi oppure essere soggette ad una diminuzione della capacità di lavoro del 74%.
Molto spazio è stato dato anche alla violenza sulle donne. Infatti, attraverso l’articolo 63, sono state aumentate le risorse per il piano strategico Nazionale contro la violenza sulle donne il quale è arrivato a 15 milioni di euro.
Inoltre questo articolo va a stanziare anche, per il 2023, 2 milioni di euro mentre per l’anno successivo, i fondi arrivano a 7 milioni di euro.
Sono queste cifre messe a disposizione per il piano Nazionale d’azione contro lo sfruttamento e la tratta degli esseri umani.
In aumento anche le politiche riguardo alle pari opportunità.
Molte altre sono state le misure inserite all’interno della manovra 2023 il cui scopo è quello di dare supporto alle famiglie degli italiani.
Il primo è l’assegno unico universale il quale vedrà numerose novità introdotte.
Verranno infatti stabilite le equiparazione tra i figli minorenni e maggiorenni, abili o disabili.
Introdotto anche l’aumento del 50% dell’assegno per coloro che hanno dei figli che ancora non hanno compiuto un anno di età.
Inoltre, dal primo gennaio 2023, l’aumento del 50% spetterà anche a coloro che hanno quattro o più figli.
Una misura che verrà coperta con 409,2 milioni di euro nel 2023 mentre nel 2024 i fondi messi a disposizione sono 525,7 milioni e, per il 2025, si parla di 542,5 milioni.
Attraverso l’articolo 66 introdotto nella Manovra si parla anche di congedi parentali, una sezione riservata soltanto alle madri lavoratrici dipendenti.
Per loro è stata data la possibilità di utilizzare un periodo totale che non va oltre un mese entro il sesto anno di vita del bambino.
In questo modo sarà anche aumentata l’indennità per il congedo parentale che passerà dal 30% al 80%.
Un emendamento che in seguito esteso la misura sia alla madre che al padre.
Introdotto anche la carta di Risparmio spesa attraverso l’articolo 78.
Attraverso questa sezione è possibile leggere la presenza di un fondo di 500 milioni di euro per tutto il 2023 utile per acquistare beni alimentari di prima necessità per coloro che hanno un ISEE che non supera i 15.000 euro.
Entro e non oltre 60 giorni da quando questa norma entrerà in vigore, il Ministero dell’Agricoltura avrà il compito di stabilire le modalità e i criteri per individuare coloro che possono usufruire di tale beneficio.
Altri sono gli elementi che dovranno essere stabiliti per quest’ultima misura a partire dalle somme fino ai limiti di utilizzo e alle modalità.
Inoltre il decreto avrà anche il compito di verificare le condizioni e le modalità di affidamento dei vari esercizi commerciali che hanno intenzione di aderire ai piani di contenimento dei costi dei vari prodotti alimentari di prima necessità.
All’interno della manovra troviamo anche l’articolo 78 bis riguardo al reddito alimentare.
Attraverso questo, il Ministero del Lavoro ha istituito un fondo di 1,5 milioni di euro per il 2023 e, per il 2024 il fondo a disposizione è di 2 milioni di euro.
Sarà questa una misura necessaria per eliminare la povertà e lo spreco.
Un beneficio il cui scopo è quello di aiutare le persone in difficoltà attraverso la distribuzione di pacchi alimentari composti da prodotti che non sono stati venduti nel corso della distribuzione alimentare.
I soggetti in questione non dovranno far altro che prenotare attraverso l’applicazione e procedere con la richiesta del pacco che dovrà poi essere ritirato da un centro di distribuzione.
Nel caso in cui si parla di soggetti fragili, è possibile richiedere la consegna direttamente al proprio domicilio.
Anche questa norma però è ancora in sospeso in quanto il Ministero del Lavoro, entro 60 giorni, dovrà emanare un decreto in cui andrà a stabilire tutti i dettagli.
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