A Palazzo Chigi nella mattinata di oggi l’incontro tra Carlo Calenda e Giorgia Meloni. Le richieste del leader di Azione: “Incontro positivo”.
Carlo Calenda si dice soddisfatto dall’incontro con il Presidente del Consiglio avvenuto poche ore a fa a Palazzo Chigi. Il leader di Azione ha portato a Giorgia Meloni le sue proposte riguardanti la Manovra finanziaria e confida nella collaborazione tra opposizione e governo: “Invece di andare in piazza si pensi a presentare provvedimenti migliorativi”.
E’ un Carlo Calenda a dir poco ottimista e soddisfatto quello che alle 13 di oggi, 29 novembre, ha lasciato Palazzo Chigi. Il leader di Azione per presentare le proposte del suo partito sulla legge di bilancio, ha incontrato Giorgia Meloni alle 11 di questa mattina.
Un incontro positivo, dichiara Calenda subito dopo aver lasciato la sede del governo, dove non sono mancati i disaccordi su alcuni punti, ma ci sono state anche diverse aperture incoraggianti da parte del Presidente del Consiglio. Calenda spiega di aver discusso di un’estensione di impresa 4.0, del tetto del costo del gas al posto dei crediti di imposta, aumento stipendi sanitari e analisi del Pnrr, per un’ora e mezza, trovando una Giorgia Meloni molto preparata.
Altra discussione importante quella sulle limitazioni del Reddito di Cittadinanza, che secondo il leader di Azione dovrebbero essere accompagnate da un rafforzamento di incentivi per chi vuole studiare; importante anche combattere le truffe e costruire un sistema in cui il Reddito diventi inclusione.
Poi la stoccata all’opposizione e ai partiti al governo da parte di Calenda, che invita “invece di scendere in piazza” a presentare piuttosto provvedimenti migliorativi all’opposizione, e Forza Italia a non sabotare Giorgia Meloni, ma piuttosto a contribuire.
Nel pomeriggio è arrivata anche la replica, molto dura da parte di Forza Italia: “Non accettiamo lezioni da chi è irrilevante“.
E se tutta questa euforia e questa idilliaca sintonia tra Calenda e Giorgia Meloni si trasformasse in un Terzo Polo pronto a ricoprire il ruolo di “stampella” del governo? Su questo punto Carlo Calenda non ha dubbi: “Non c’è stata nessuna richiesta di questo tipo, non l’avremmo accettata in ogni caso“.
Dunque secondo il leader di Azione la priorità è quella di non fare ostruzionismo, per non allungare eccessivamente le tempistiche, anche se la decisione era arrivata già prima dell’incontro di stamattina.
La promessa è quella di fare opposizione, ma in modo corretto, conclude nel suo primo intervento dopo la visita a Palazzo Chigi Calenda, uscito dalla sede del governo senza ombra di dubbio con un atteggiamento meno ostile nei confronti della Meloni, e probabilmente rafforzando le ipotesi degli ultimi mesi di una sinistra che lo vedevano ormai “guardare verso destra”.
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