Manovra economica: lavori a rilento e polemiche delle opposizioni

I lavori per l’approvazione della legge di Bilancio e della manovra economica, svolti dalla commissione di Bilancio della Camera, proseguono a rilento. Aumentano per questo le polemiche da parte delle opposizioni.

Veduta di Palazzo Chigi – Nanopress.it 

Attualmente infatti ci si aspetta uno sprint da parte della commissione di Bilancio della camera, per far si che avvenga non solo l’approvazione della legge di Bilancio, ma che la manovra economica possa essere inviata al Senato tra il 27 e il 29 dicembre.

I ritardi nell’approvazione della manovra economica e della legge di Bilancio

Ci si aspettava dunque nella giornata di oggi uno sprint finale da parte della commissione di Bilancio della Camera, per l’approvazione della legge di Bilancio e per far si che la manovra economica possa essere inviata al Senato tra il 27 e il 29 dicembre.

Questo però non è avvenuto, in quanto nessuno degli emendamenti previsti (circa 25) sono stati approvati. Tutto ciò ha fatto insorgere le opposizioni con diverse polemiche sulla questione.

Parlamento
Parlamento Italiano – Nanopress.it

“Fin quando si riunirà la commissione noi non parteciperemo più”.

Ha affermato il deputato Matteo Richetti.

Calenda ha invece ampiamente criticato l’azione del governo. Il senatore ha affermato che il governo non ha voluto ascoltare le loro proposte, ma che non è questa la cosa grave; bensì il fatto che la questione della manovra economica è andata totalmente fuori controllo.

“Il processo stesso della manovra si è andata completamente intortando, dimostrando che questo governo non ha una maggioranza capace di portare avanti la legislatura”.

Ha concluso il rappresentante di Azione.

Il contenuto dei vari emendamenti

Una delle novità introdotte all’interno degli emendamenti riguarda l’ipotesi del condono penale per gli evasori fiscali. Elemento ampiamente discusso durante la campagna elettorale della Meloni e allo stesso tempo estremamente criticato. 

A quanto pare non vi sarà alcuna “depenalizzazione” per gli evasori. A confermarlo è lo stesso relatore Pella, il quale ha esplicitamente affermato che non vi sarà “alcuno scudo”.

Questo rappresenta una vittoria per PD e Movimento 5 Stelle.

Altro cambiamento riguarda il bonus cultura. A quanto pare la 18App verrà sostituita, a partire da gennaio, dalla carta cultura e dalla carta del merito. I 18enne con un reddito familiare fino ai 35mila euro avranno diritto ad un bonus di 500 euro, mentre coloro che si diplomeranno con 100/100 all’esame di maturità potranno usufruire del bonus a prescindere dal reddito. 

Altra misura di cui si potrebbe discutere riguarda il rifinanziamento del bonus psicologico proposto dal PD.

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