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Luigi Di Maio e tutti i parlamentari del Movimento Cinque Stelle hanno esultato con grande festa in piazza dopo l’esito delle trattative serrate che si sono tenute a Palazzo Chigi per decidere, tra le altre cose, il target sul deficit-Pil da ascrivere al Def per poter licenziare la legge di bilancio. “Accordo raggiunto con tutto il governo sul 2,4%. E’ la manovra del cambiamento”, è lo slogan grillino ripetuto a gran voce dopo il vertice di maggioranza a cui hanno presenziato anche il premier Giuseppe Conte, il ministro dell’economia Giovanni Tria e il ministro degli Affari europei Paolo Savona. A seguito del vertice, il Consiglio dei Ministri ha approvato il Def. Tria avrebbe deciso di restare e non dimettersi dall’incarico, a quanto si dice, a seguito di una telefonata dal Quirinale.
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“RAGAZZI! Oggi è un giorno storico! Oggi è cambiata l’Italia!”, così esulta il vicepremier Luigi Di Maio, nel comunicare l’intesa raggiunta dal governo M5S-Lega per varare il Def. E il suo entusiasmo è tutto scritto nel post che pubblica sulla sua pagina Facebook.”Abbiamo portato a casa la Manovra del Popolo che per la prima volta nella storia di questo Paese cancella la povertà grazie al Reddito di Cittadinanza, per il quale ci sono 10 miliardi, e rilancia il mercato del lavoro anche attraverso la riforma dei centri per l’impiego. Restituiamo finalmente un futuro a 6 milioni e mezzo di persone che fino ad oggi hanno vissuto in condizione di povertà e che fino ad oggi sono stati sempre completamente ignorati”.
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“Nella Manovra del Popolo abbiamo inserito anche la pensione di cittadinanza che restituisce dignità ai pensionati perché alza la minima a 780 euro. E con il superamento della Fornero, chi ha lavorato una vita può finalmente andare in pensione liberando posti di lavoro per i nostri giovani, non più costretti a lasciare il nostro Paese per avere un’opportunità”. “I truffati delle banche saranno finalmente risarciti! Abbiamo istituito un Fondo ad hoc di 1,5 miliardi. Per la prima volta lo Stato è dalla parte dei cittadini. Per la prima volta non toglie, ma dà. Gli ultimi sono finalmente al primo posto perché abbiamo sacrificato i privilegi e gli interessi dei potenti. Sono felice. Insieme abbiamo dimostrato che cambiare il Paese si può e che i soldi ci sono”.
”Rimango e continuerò a fare il mio lavoro per patriottismo”. Così avrebbe commentato il ministro dell’economia Giovanni Tria, stando a quanto riporta La Repubblica, la sua decisione di non dimettersi, nonostante la soglia concordata dal governo sul deficit-Pil, pari al 2,4%, sia decisamente più alta rispetto all’asticella da lui fissata all’1,6%.
Tria spiega che se non restasse, “ci sarebbe il rischio di una tempesta finanziaria”, che getterebbe il paese nel caos”. Stando a indiscrezioni stampa, Tria sarebbe rimasto dopo una telefonata arrivata dal Quirinale: a fare pressing sul ministro perché rimanesse al suo posto è stato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
[didascalia fornitore=”ansa”]Esultanza M5S a Palazzo Chigi[/didascalia]
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