“Più fai salire il tetto al contante, meno favorisci l’evasione”. Così Giorgia Meloni sulla decisione di aumentare a 5mila euro il tetto del contante.
Giorgia Meloni è intervenuta su Facebook sul tetto contante nella sua nuova rubrica social: “Gli appunti di Giorgia“. Il presidente del Consiglio frena sull’obbligo Pos. Matteo Salvini si dice “liberale”; Renzi e la “manovra che non si può guardare”.
Un’Italia divisa tra tetto al contante e obbligo Pos. Mentre si sprecano gli approfondimenti, mentre si cerca una reale motivazione a tali decisioni, l’attuale governo prova la via dei social.
Il pericolo fiutato dalla maggior parte della popolazione al momento riguardo tali temi è quello di un passo indietro, l’ennesimo del nostro Paese. Ma come stanno rispondendo alle “critiche” gli ideatori della manovra? Giorgia Meloni si rivolge al popolo sul web con la sua nuova rubrica “Gli appunti di Giorgia” mirando alla trasparenza del lavoro “Perché non c’è problema a rispondere su nulla”. In un mix tra influencer e capo di governo, nella sua prima puntata riassume le sue soddisfazioni, le scadenze e i provvedimenti, soffermandosi anche sulle due questioni più controverse del momento.
Due mosse che il Presidente del Consiglio spiega nel suo intervento Facebook siano volte alla crescita della nostra economia e all’alleggerire i commercianti. Giorgia Meloni cita il 2010 come anno in cui si era registrata la minor evasione fiscale da parte dei cittadini, e quando il tetto al contante era di 5mila euro, per motivare la decisione di innalzamento del tetto.”Più fai salire il tetto al contante meno favorisci l’evasione“.
Mentre sull’obbligo Pos la Meloni frena, parla di 60 euro come soglia indicativa, e di un governo che vorrebbe non obbligare i commercianti ad accettare il pagamento con carta per piccoli importi, ma anche che al momento ci sono interlocuzioni in corso con l’Ue sulla questione.
Intanto Renzi dopo l’incontro tra Calenda e Giorgia Meloni non è parso tanto fiducioso come il collega, definendo la manovra come una legge di bilancio “che non si può vedere” durante la trasmissione Metropolis.
Mentre il leader di Italia Viva spera in un’apertura, Giorgia Meloni si dice convinta del lavoro svolto dal suo governo. La manovra finanziaria però non convince, e non solo Matteo Renzi.
Così come il Reddito di cittadinanza, fatto fuori per permettere – a detta sempre di Giorgia Meloni – alle fasce più deboli “di uscire dalla povertà con il lavoro: il lavoro porta ovunque, il reddito di cittadinanza ti tiene dove sei, non c’è scampo“.
Matteo Salvini invece si dice “liberale” e sostiene, in una pausa a Palermo durante il processo Open Arms, che ognuno di noi debba essere libero di pagare come vuole.
Dunque l’Italia dovrebbe tornare nuovamente in massa a prelevare, facendo un evidente passo indietro, semplicemente perché al ministiro delle Infrastrutture piace “andare a prelevare al bancomat”.
Al momento pare che il Paese dovrà farsi bastare le semplificazione provocatorie di Matteo Salvini, che ha chiamato “rompiballe” chi vuole pagare due euro il caffè con la carta, e che si è detto amante del prelievo. E poco importa se Mario Draghi voleva garantire la tracciabilità e contenere l’evasione limitando la circolazione di contante.
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