Secondo Roberto Pella di Fi, si andrebbero a risparmiare circa 200 milioni con il passaggio del Reddito a 7 mesi per gli occupanti.
Uno dei relatori della manovra finanziaria ha parlato nella mattinata di oggi 24 Mattino su Radio 24 di un’ulteriore eventuale revisione sul Reddito di Cittadinanza. Gli occupanti potrebbero percepire il sussidio per 7 mesi invece che per 8: altra stretta.
Manovra, Reddito di Cittadinanza: possibile ulteriore stretta
Secondo Roberto Pella, uno dei relatori della Legge di bilancio, nella riunione di ieri della maggioranza si è discusso anche di un’ulteriore stretta sul Reddito di Cittadinanza. Il deputato di Forza Italia sostiene di non aver ancora definito la questione, ma che qualora si dovesse passare da 7 ad 8 mesi – per il sussidio agli occupanti – si andrebbero a risparmiare ben 200 milioni di euro che potrebbero poi essere aggiunti alla manovra e rimessi a disposizione del Parlamento.
Ben chiara la posizione della Lega sulla questione degli aiuti alle fasce più in difficoltà. Molto più diretto rispetto al collega di Forza Italia, Matteo Salvini taglia corto come al solito e minimizza su salario minimo e su Reddito di Cittadinanza. Il leader del Carroccio attacca la misura e le proposte dell’opposizione, affermando che non esiste alcuna necessità di salario minimo e di sussidi, piuttosto quello di cui ci sarebbe veramente bisogno è “di gente che sa e vuole lavorare”.
All’Assemblea Confagricoltura il vicepremier parla della reintroduzione delle forme di lavoro agile tramite i buoni lavoro, voucher proprio nell’agricoltura e nel commercio per favorire “un lavoro a tempo piuttosto che un lavoro in nero”.
La reazione di Giuseppe Conte: “Disegno irragionevole”
Il ministro del Lavoro frena però rispetto a Pella e Salvini, smentendo che non sia quello del Reddito il contesto sul quale si è discusso. Marina Calderone ha risposto durante il convegno di Confprofessioni proprio a una domanda riguardo l’ipotesi di ricavare ulteriori fondi dalla manovra tagliando ancora sul Reddito.
Dichiarazioni che però hanno scatenato l’ira di Giuseppe Conte, durissimo sulla possibilità che ancora una volta il governo miri a recuperare risorse “togliendole ai poveri“.
Parla di “disegno irragionevole” il leader dei Cinque Stelle, drittamente da Palermo dallo Zen – uno dei più poveri quartieri del capoluogo siciliano – prima tappa di Conte arrivato in città per manifestare la sua vicinanza a chi percepisce l’Rdc.
Il pentastellato ha parlato del Reddito come una risorsa necessaria a sostegno dell’encomia: “Non sono soldi che vengono dispersi, ma vengono immediatamente spesi per beni di prima necessità“.