All’interno del testo che è stato approvato dalla camera non mancano alcuni interventi dedicati al caro energia e al reddito di cittadinanza.
Sono presenti anche circa 10 modalità per regolarizzare e portare avanti la tanto declamata tregua fiscale.
È in arrivo ormai il fotofinish per la manovra la quale è stata approvata dalla Camera e che dovrà passare adesso dal Senato.
Il tutto dovrà terminare il 31 dicembre giorno in cui verrà rilasciato l’OK definitivo.
Quali sono tutte le misure presenti al suo interno? Ecco una lista delle principali
E’ stato dato molto spazio alla questione energetica, agli extraprofitti e al taglio del cuneo.
Per far fronte al caro energia, nel 2023 verranno stanziati alcuni fondi il cui scopo è quello di sostenere le famiglie e le imprese, una finanziamento di 21 miliardi di euro.
Verranno eliminati tutti gli oneri impropri delle bollette mentre il bonus sociale sarà rafforzato.
È questo ciò che accadrà per le famiglie più povere. Per le impresa energia e gasivore verranno utilizzati dei crediti di imposta più alti. Nella manovra il capitolo energia va ad assorbire due terzi del finanziamento totale.
Nella nuova legge di bilancio è stato dato molto spazio anche agli extra profitti e al taglio del cuneo.
Sul primo argomento del reintrodotto un contributo straordinario per coloro che producono distribuiscono o vendono energia elettrica insieme a prodotti petroliferi o gas naturale. Per loro la tassa sarà applicata soltanto con il 75% dei ricavi.
Per il taglio del cuneo sarà confermato l’esonero contributivo del 2%, per tutti coloro che hanno dei redditi non superiore a 35.000 euro, il taglio aumenta al 3% per i redditi fino a 20.000 euro mentre, per coloro che hanno 3.000 euro di reddito avranno un taglio del 5%.
Per i lavoratori autonomi e per le P.iva, la tassa piatta sarà estesa a 85 mila euro mentre ci sarà una flat Tax incrementale del 15% in cui non mancherà una franchigia del 4% mentre il tetto da non superare sarà di 40.000 euro.
I comuni avranno la possibilità di non applicare lo stralcio sulle cartelle delle multe.
Lo stralcio è un argomento di cui si è disposto a lungo nella nuova legge di bilancio in cui sono presenti 10 diverse modalità di regolarizzazione appartenenti tutti alla classifica tregua fiscale.
Le cartelle non superiore a 1.000 euro verranno eliminate ma non mancherà una definizione agevolata sui controlli automatizzati delle dichiarazioni.
Tutte queste misure danno la possibilità ai contribuenti di chiudere quei conti aperti con il fisco così da regolarizzare la propria posizione.
Nella Manovra è stato dato spazio anche alle Federazioni sportive, le associazioni, agli enti di promozione sportiva e alle società dilettantistiche e professionisti.
Ognuno di loro avrà la possibilità di pagare in 60 rate attraverso la maturazione del 3% di tutti i versamenti rimasti in sospeso.
Per i ristori salta il tetto di 60 euro, la soglia che si era stabilita per rifiutare i pagamenti con le carte eliminando le sanzioni.
Per fare in modo che si possano abbattere i costi di commissioni, agli esercenti più piccoli verrà dato la possibilità di ottenere un contributo straordinario.
La carta giovani, dedicata a coloro che compiono 18 anni, continuerà ad esistere anche se vedrà alcune modifiche.
L’App18 verrà divisa in due carte cumulabili ognuna delle quali con un importo di 500 euro.
Questa potrà essere ottenuta da coloro che hanno un ISEE non superiore a 35.000 euro e a quegli studenti che riescono a diplomarsi con il massimo dei voti.
Coloro che invece sono nati nel 2004 potranno usufruire del bonus cultura però nella sua versione originaria.
Un altro documento di cui si è discusso a lungo nella nuova legge di bilancio è il limite al contante il quale salirà a 5.000 euro.
Grandi modifiche anche per il reddito di cittadinanza. Questo sussidio resterà per il 2023 ma con alcune modifiche.
Verrà dato soltanto per 7 mesi per tutti i lavoratori occupabili. Per gli altri, ossia per gli anziani, disabili e nuclei con minori, la legge dice che potranno continuare a riceverlo fino alla fine dell’anno.
La maggior parte desidera eliminare il principio dell’offerta congrua andando a rievocare il sussidio dopo il primo rifiuto.
Inoltre per i giovani che hanno un’età compresa tra i 18 e 28 anni, l’erogazione sarà condizionata e dovrà essere data soltanto nel momento in cui verrà completata la scuola dell’obbligo.
Aumenterà da 6.000 a 8.000 euro la dotazione per quelli che scelgono di assumere i percettori del reddito.
Per quanto riguarda le pensioni, dal prossimo anno è possibile andare in pensione con 41 anni di contributi dopo aver raggiunto 62 anni di età.
Sarà previsto anche un incentivo per coloro che scelgono di continuare a lavorare.
Modificata anche Opzione donna che aumenta a 60 anni ma soltanto per tre categorie in particolari. Le pensioni minime, per gli over 75 aumenteranno fino a 600 euro.
L’iva verrà ridotta al 5% per tutti i prodotti di infanzia e per quelli di igiene femminile.
E’ in arrivo anche la Social Card per coloro che hanno redditi bassi che non superano i 15 mila euro.
Nel 2023 sarà aumentato del 50% l’assegno mentre avrà un ulteriore aumento del 50% anche per quelle famiglie formate da quattro più figli.
Confermato anche l’assegno sociale per coloro che hanno una disabilità.
Introdotto anche il congedo parentale al 80% che può essere ottenuto fino a quando il bambino non raggiunge 6 anni di età.
Lo smart Working sarà prorogato fino al 31 marzo per i lavoratori fragili mentre, attraverso una regolare licenza e con un corso di formazione, i cacciatori avranno possibilità di partecipare ai cosiddetti piani di controllo della fauna selvatica.
Saranno dedicati dei fondi per determinate infrastrutture tra cui anche il ponte sullo stretto, una situazione che andrà a riattivare la società di Messina.
Invece verranno indirizzati di 440 milioni di euro divisi in 4 anni in Calabria, il cui scopo è quello di mitigare e prevenire il rischio idrogeologico.
Entra in vigore dal 28 febbraio la parte delle norme civile presenti nella riforma Cartabia.
Sarà presente anche una riforma delle intercettazioni messa in piedi dall’Intelligence. In questo caso le spese verranno coperte dal Mef.
Da Palazzo Chigi verrà stabilito, nel corso di 6 mesi, i Lef per quanto riguarda l’autonomia differenziata.
Al termine di questo periodo dovranno essere necessariamente prodotti tutti i decreti ministeriali.
Nel caso in cui i tempi non saranno rispettati, è previsto l’arrivo di un commissario.
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