“È stato un grosso errore liberare uno dei terroristi dell’attacco di Rouen”. Il premier francese Manuel Valls ammette lo sbaglio. Il 19enne Adel Kermiche che ha fatto irruzione nella chiesa a Saint Etienne du Rouvray, non avrebbe dovuto essere sottoposto al braccialetto elettronico e liberato. Insieme ad Abel Malik Petitjen, Adel Kermiche è entrato in un luogo di culto, ha preso in ostaggio i fedeli e sgozzato il prete Jacques Hamel.
Intervistato da Le Monde, Manuel Valls ha riconosciuto che non avrebbero dovuto mettere in libertà per quattro ore al giorno Adel Kermiche, ma ha aggiunto: “Non voglio diventare colui che disprezzando tutto l’equilibrio dei poteri cade nella facile strade di incolpare i giudici per questo atto terroristico. Ogni decisione di questo tipo è molto complessa”.
Ieri si è scoperto che anche il secondo terrorista, Abel Malik Petitjen era schedato. I due assalitori avevano giurato fedeltà all’Isis in un video poi diffuso dall’agenzia Amaq.
Intanto in Francia è stato prolungato lo stato di emergenza fino a gennaio 2017. Sulla questione sicurezza di cui si è molto dibattuto e su cui il governo francese ha ricevuto molte critiche, il premier ha ribadito di essere aperto a ogni proposta di miglioramento in misura di lotta contro il terrorismo, “sempre e quando non si infranga lo Stato di diritto”. “Chiudere le persone in centri di detenzione con il sospetto come unica base è moralmente e giuridicamente inaccettabile – ha spiegato – E credo anche sia inefficace. Il mio governo non creerà un Guantanamo francese”.
“Dobbiamo inventare un nuovo rapporto con l’Islam di Francia. Dobbiamo raggiungere un nuovo modello. Ad esempio, che gli imam si formino in Francia e non altrove. Io sono poi favorevole a che, nel corso di un periodo da determinare, si vietino i finanziamenti esteri per la costruzione di moschee”, ha annunciato Valls.
Il premier ha anche ammesso che l’uccisione del prete a Rouen da parte di due terroristi possa sembrare una “guerra di religione”, ma ha insistito sul fatto che la risposta dovrebbe essere il rifiuto dell’odio e della demagogia, contro un nemico che “è un proto-stato incompleto, che ha sottomesso dieci milioni di persone”.
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