Uber ha investito mezzo miliardo di dollari per mappare digitalmente tutte le strade del mondo per far sì che il proprio progetto sulle auto a guida autonoma possa prender piede. Lo sviluppo, si sa, costa: sperimentare nuove tecnologie e renderle sicure a tal punto che tutti possano usufruirne è un percorso lungo e costoso e questa “piccola ” spesa” da parte di Uber è solo il primo passo per la realizzazione di un progetto mastodontico che potrebbe cambiare il modo in cui tutti noi ci spostiamo via terra.
Secondo il Financial Times, la società Uber, famosa in tutto il mondo per il proprio servizio di “passaggi a pagamento”, sta investendo un capitale di circa 500 milioni di dollari per ottenere una mappatura di tutte le strade del mondo al fine di rendere il loro progetto sulle auto a guida autonoma non più solo un progetto, ma una realtà tangibile. Fino ad oggi, Uber basava i propri dati sulle mappature stradali fornite da Google, ma le mappe di Big G non possiedono il necessario numero di particolari ed informazioni richiesti per iniziare a mettere su strada un auto senza conducente.
Per quanto Maps o Street View possano essere utili, le informazioni sul traffico, la densità automobilistica, cancelli, ingressi ad abitazioni ed altre informazioni importanti per Uber non sono presenti, perciò “chi fa da sé, fa per tre!”.
Grazie a questa spesa, l’azienda di trasporti potrà godere di un pacchetto dati decisamente più dettagliato rispetto a quello offerto da Google che sarà utilizzabile dai taxi e che sarà di primaria importanza per quanto riguarda il venturo progetto riguardante le auto a guida autonoma: capire con precisione dove si trovi una determinata location, riuscire a prevedere l’andamento del traffico in base agli orari e conoscere quante persone potrebbero essere presenti in quella zona in un determinato momento potrebbero sembrare informazioni superflue a noi uomini, ma programmare un computer alla guida con questo tipo di nozioni, potrebbe salvare la vita di cittadini e rendere il viaggio più piacevole.
Uber ha già iniziato a testare alcuni di questi veicoli che sfruttano percorsi precisi al millimetro grazie alla collaborazione con ex dipendenti di Google ed alle partnership strette con TomTom e DigitalGlobe, per non parlare di come abbia già iniziato a mappare parte dello stato del Messico, prova che il progetto di mappatura globale stia iniziando a prendere piede.
Cosa dire di più? Fino a che il tutto non sarà completato, cercheremo di seguire da vicino il progetto e di portarvi il maggior numero di news possibile: il mondo dei trasporti si sta evolvendo e, se ciò lo renderà più sicuro, non possiamo fare a meno di essere totalmente d’accordo.