È ufficiale: è stata completata la mappatura genetica del cancro. Grazie a una collaborazione internazionale che ha coinvolto oltre 1300 ricercatori di 37 Paesi in tutto il mondo si è arrivati ad ottenere la più completa banca dati mai ottenuta sulla genetica del cancro. Si tratta di una svolta fondamentale per il futuro della lotta ai tumori, dato che c’è finalmente spazio per nuove speranze di cura con le nuove terapie mirate su cui ora si può focalizzare la ricerca.
Lo studio internazionale per la mappatura dei genomi del cancro è stato pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica Nature guadagnando anche la copertina. Non è un caso dal momento che ci troviamo davanti a un evento davvero storico che promette di rivoluzionare l’approccio alle cure mediche. Ma come si è arrivati al completamento della mappatura genetica del cancro? In dieci anni i ricercatori hanno pazientemente analizzato oltre 2600 genomi di 38 diversi tipi di tumore fino ad arrivare a questo straordinario risultato che promette di portare cambiamenti concreti per i pazienti e nuove terapie nella cura del cancro.
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L’Italia occupa un posto di rilievo. Tra i protagonisti italiani di questa ricerca sulla mappatura genetica del cancro, infatti, ci sono i ricercatori dell’Università di Verona, dell’Università di Padova e dell’Ulss di Treviso. Gli studiosi fanno tutti parte del Consorzio Internazionale Genoma del Cancro, composto da scienziati e clinici di 37 diversi paesi del mondo, con cui ha collaborato anche il consorzio statunitense Tcga. Lo studio è stato portato a termine grazie al finanziamento del Miur al Centro Arc-Net, dell’Associazione italiana per la ricerca sul cancro (Airc), e della Fondazione italiana per lo studio delle malattie del pancreas (Fimp).
E con il completamento della mappatura genetica del cancro si fanno strada nuove speranze di cura. Siamo di fronte a una delle più grandi imprese scientifiche del mondo che cambierà anche l’approccio della ricerca. Il genoma del tumore di ogni paziente è unico, ma esiste una serie finita di ”schemi ricorrenti”; identificare tutti questi schemi porterà a ottimizzare la diagnosi e il trattamento dei tumori. Ora gli studiosi potranno concentrarsi a lavorare sulla messa a punto di farmaci di precisione, che possano andare a colpire i tumori in maniera personalizzata in base alle caratteristiche della patologia manifestate in ciascun paziente.
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Il modo di affrontare la malattia cambierà radicalmente nei prossimi anni, le sperimentazioni già stanno dando dei risultati e per il futuro gli esperti assicurano la possibilità per i pazienti di potersi sottoporre a terapie veloci, in certi casi anche evitando il ricorso alla chirurgia.
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