Tragedia avvenuta giovedì nel Mar Baltico, dove una donna si è gettata da un traghetto per salvare il figlio caduto in mare. Sono morti entrambi.
Le autorità svedesi hanno avviato le indagini per ricostruire il fatto.
Una vera e propria tragedia quella avvenuta giovedì nel Mar Baltico. Comincia la stagione estiva e di conseguenza i viaggi per staccare un po’ la spina dalle attività quotidiane. Anche le crociere sono molto richieste e i viaggi in traghetto, come quello che stava effettuando una traversata nel Mar Baltico giovedì. Era partito dalla Polonia e diretto in Svezia ma un fatto tragico lo ha portato alle pagine di cronaca.
Fra i passeggeri c’era infatti una donna polacca di 38 anni che si è gettata nelle acque gelide per salvare il figlio. Il piccolo di 7 anni era caduto in mare, per cause ancora in corso di accertamento, e la mamma non ha esitato un attimo: si è tuffata nel Mar Baltico ma nessuno dei due è riemerso e quella è diventata la tomba di entrambi.
Stando alle informazioni emerse finora, il traghetto Stena Spirt era partito da Gydnia intorno alle 9 del mattino di giovedì in direzione Svezia. Dopo alcune ore si trovava in mare aperto e intorno alle 16,20 è successa una cosa terribile, un bambino di 7 anni che viaggiava insieme alla madre, si sarebbe sporto troppo dalla balaustra precipitando in acqua.
La donna, di origini polacche, si è subito lanciata per soccorrerlo e immediatamente, quando gli altri passeggeri si sono accorti di quanto stava accadendo, hanno avvisato il comandante che ha subito lanciato l’allarme. Le prime informazioni giunte ai soccorritori parlavano di due persone in acqua, un fatto allarmante perché nonostante il periodo, il Baltico può raggiungere temperature di gran lunga sotto lo zero congelando letteralmente gli sfortunati bagnanti.
È proprio quello che è successo in questa triste storia, dove mamma e figlio sono stati trovati solo un’ora dopo il suono delle sirene di allarme, nonostante il grande impegno nelle ricerche, portate avanti insieme a una vicina unità della Nato. Entrambi sono stati prelevati dall’acqua e portati d’urgenza in ospedale con l’elicottero.
Una volta arrivati nella struttura a Karlskrona, in Svezia, i medici hanno provato a rianimare le due vittime ma non c’è stato nulla da fare perché la permanenza a temperature gelide era stata tale che sono andati incontro a una morte orribile e molto lenta sopraggiunta prima che venissero trovati e recuperati.
Ora le indagini puntano a chiarire la dinamica dell’accaduto concentrandosi sui testimoni. C’erano infatti 310 passeggeri a bordo del traghetto ma soprattutto, si pensa che insieme alla donna e al bambino ci fosse una terza persona al momento della tragedia.
Le autorità svedesi stanno anche valutando il comportamento della donna e l’aspetto della sicurezza all’interno della nave, che si trovava a metà del tragitto quando sono avvenuti i fatti.
Le indagini sono affidate alla polizia della Svezia perché la tragedia si è verificata in un tratto territoriale di competenza del Paese. Le autorità hanno lanciato un appello ai passeggeri che si trovavano a bordo del medesimo traghetto perché ogni informazione potrebbe essere utile per ricostruire la dinamica dell’incidente. Per farlo, si sono servite dell’agenzia di stampa statale PAP ma ancora non sono state raccolti dettagli significativi ai fini delle indagini ma solo informazioni generiche, come le parole del portavoce dell’amministrazione marittima svedese Jonas Franzen.
Egli ha riferito ai giornalisti che il bambino è precipitato da un’altezza di 20 metri, impatto terribile perché ha toccato l’acqua a fortissima velocità facendosi molto male e incontrando un ambiente gelido che ha portato in breve al suo congelamento.
È intervenuto in merito anche Sebastian Kluska, che dirige il reparto di ricerca e salvataggio marittimo polacco ed è stato uno dei primi a raccogliere l’allarme del pomeriggio di giovedì scorso. Il traghetto fa parte di Stena Line ed è in servizio dal 1988. Da allora subì diversi restyling per diventare la bella nave che è oggi, tuttavia ha un passato turbolento perché già nel 2012 fu coinvolto in un incidente nel porto polacco di Gydnia, il medesimo da cui è partito oggi, il quale provocò 3 feriti gravi.
La polizia sta indagando, come dicevamo prima, anche sulle misure di sicurezza adottate a bordo. Al momento non ci sono stati commenti da parte dell’azienda.
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