E’ questa la storia di Mara Farci, ragazza di soli 29 anni finita in coma a seguito di una terribile malattia che le ha provocato il collasso degli organi interni.
Il desiderio dei genitori adesso è quello di trasportare la loro bambina in quel luogo che chiamano casa. Un sogno che non riescono a coronare a causa di un’insufficienza economica. Ed è per questo motivo che il sindaco ha organizzato una raccolta fondi.
La terribile storia di Mara Farci
Non molto tempo fa Mara Farci era partita per raggiungere l’Australia con una promessa, prendersi cura di sè stessa.
Purtroppo però, dopo circa 30 giorni dal suo arrivo, il suo corpo è collassato a causa di un’anoressia arrivata al limite, una problematica con cui la ragazza si trovava a fare i conti da quando era un’adolescente tredicenne.
Da più di 60 giorni la ragazza nata in Sardegna, molto più precisamente a Fluminimaggiore, è ricoverata in coma presso l’Alfred Hospital di Melbourne.
Si tratta di un ricovero che va avanti da quando la donna presso cui era stata ospitata, l’ha trovata priva di sensi. Una situazione drammatica in cui lo stesso fratello Andrea ha voluto dire la sua affermando che hanno cercato in ogni modo di evitare di farla partire anche se Mara era decisa più che mai nel compiere questo viaggio.
Accanto al letto d’ospedale di Mara ci sono loro, i genitori che non la lasciano sola nemmeno un attimo. Il loro sogno adesso è soltanto uno: riportare Mara a casa, nella sua terra Natale.
Purtroppo però, effettuare un trasferimento simile e quindi raggiungere prima la capitale e poi arrivare nel capoluogo sardo, non è una cosa così semplice come si crede.
La solidarietà della comunità
Una situazione talmente commovente in cui ha deciso di venire in soccorso il primo cittadino del comune sardo in cui la famiglia ha residenza.
Quest’ultimo infatti ha preso in mano la situazione ed ha scelto di organizzare una raccolta fondi che, in sole 36 ore, è riuscita a raccogliere ben 54.000 euro.
Una cifra alta anche se ancora non è sufficiente per effettuare tale trasferimento. Una cittadina molto unita quella in cui vivono Paolo e Donatella, i genitori della ragazza in coma.
Per cercare di sostenerli durante tutto il periodo in cui sono stati a Melbourne, i compaesani hanno dato vita a numerose pesche solidali e collette.
Come racconta Marco Corrias, circa sette giorni fa è arrivato il lasciapassare da parte dei medici per trasferire Mara. Uno spostamento che prevede un costo di 65.000 dollari australiani solo per percorrere la tratta da Melbourne a Roma.
Una cifra che secondo la nostra valuta, equivale a 45.000 euro. In questa situazione è entrata in gioco persino la Farnesina che ha aiutato ad organizzare il tutto anche se si tratta di un aiuto che non prevede un supporto economico.
In poche parole la situazione è questa: se la famiglia non riesce a trovare tutti i soldi necessari, il rischio che corre è quello di restare lì.
Ed è proprio in vista di questa previsione che sono state intensificate ancora di più le collette al punto da coinvolgere tutto il Paese.
Corrias, l’ex giornalista, indossando una fascia tricolore, ha voluto fare un video appello. Quest’ultimo, seduto sulla scrivania del suo ufficio, ha dato l’inizio alla raccolta fondi che è la sola possibilità, per Mara e per la sua famiglia, di tornare in Italia.
Una situazione in cui un ruolo fondamentale è stato svolto persino dai social. Infatti gran parte delle numerose donazioni sono arrivate da tutta Italia permettendo, poco alla volta, di organizzare quel viaggio di ritorno per una famiglia distrutta dal dolore.
Come sta Mara
Andrea Farci, fratello della ragazza in coma, è rimasta stupefatto da tale solidarietà al punto da non riuscire a ringraziare tutti coloro che stanno facendo la propria parte.
Egli confessa che non è stato semplice condividere la storia di Mara anche se si è reso conto che quest’esperienza potrebbe essere d’aiuto a coloro che si trovano nella stessa situazione.
L’anoressia è un disturbo fin troppo diffuso, lo stesso di cui ha sofferto la ragazza, un terribile male provocato da un’alimentazione scorretta.
Mara ha sempre respinto ogni tipo di aiuto perché, secondo lei, non era necessario. Dopo aver raggiunto la maggior età, la situazione è peggiorata sempre di più.
Andrea racconta di aver spinto la sorella, nel 2019, verso un trattamento sanitario obbligatorio. La ragazza però, che aveva conseguito una laurea in legge, aveva fatto ricorso verso la struttura affermando che quel luogo non era adatto alla sua malattia.
Un ricorso accolto dal giudice il quale ha condiviso che in Italia non esistono strutture su misura per coloro che soffrono di disturbi alimentari.
Una situazione esasperante per la famiglia che ha sempre cercato di restare al fianco di Mara fino a quando non ha fatto le valigie per l’Australia.
Durante i primi giorni di Giugno, la ragazza ha richiesto un’aspettativa dal luogo di lavoro per prendere quel volo e raggiungere l’altro capo del mondo.
È stato quello un periodo molto difficile per lei in quanto eccessivamente oppressa dalla malattia. Il suo scopo era quello di scappare lontano dai suoi problemi senza capire che quelli facevano parte di lei.
La diagnosi purtroppo è chiara. Molti sono gli organi che sono collassati tra cui polmoni, cuore, fegato e reni.
Poco alla volta però questi stanno ritornando alle loro funzioni normali anche se per il momento ancora non si sa se la ragazza abbia subito dei danni cerebrali provocati dalla mancanza di ossigeno e dall’assenza di glucosio.
Si tratta di un qualcosa che potrà essere appurato solo nel momento in cui riuscirà ad aprire di nuovo gli occhi.
Il viaggio di ritorno
È previsto per il 14 settembre il primo giorno di viaggio della famiglia. Partiranno da Melbourne per raggiungere Perth insieme alla Medical Connect.
Da qui sarà la volta di raggiungere la città di Roma insieme alla compagnia di bandiera australiana.
Una situazione che può dirsi possibile grazie all’organizzazione della console Hanna Pappalardo e della Farnesina Romana. Il compito di quest’ultima è quello di trovare un ospedale in cui poter ricoverare Mara per alcuni giorni, almeno fino a quando i dottori non riterranno opportuno per la ragazza rimettersi nuovamente in viaggio per raggiungere Cagliari.
Quindi, una parte della colletta sarà destinata al viaggio mentre un’altra parte verrà utilizzata dalla famiglia per sostenersi nel momento in cui faranno tappa a Roma.
La speranza del sindaco e di tutta la comunità adesso è soltanto una, ossia che Mara possa risvegliarsi e buttare alle spalle questa terribile vicenda.