Aspettavamo con curiosità il parere di Mara Maionchi su Mahmood e la decana dei produttori discografici italiani non ci ha deluso, rilasciando dichiarazioni di indubbio interesse (e, come sua abitudine, senza peli sulla lingua) non soltanto sul vincitore del Festival di Sanremo 2019 ma sull’intera manifestazione diretta da Claudio Baglioni. Anticipiamo subito che alla vulcanica Mara la canzone di Mahmood non è dispiaciuta affatto, anche se la sua preferita era un’altra.
‘In questo Festival ho ascoltato cose buone, i due ‘maroni’ non me li sono fatti’, ha sentenziato Mara Maionchi parlando con il quotidiano Libero, ‘Ha vinto a sorpresa Mahmood con una canzone piacevole in mezzo ad altre tristi, il ritornello è gradevole e poi lui ha una bella timbrica. Questa ‘Soldi’ sta nel tempo attuale e nei gusti di oggi. Ultimo e Il Volo hanno completato un podio giovane con due canzoni tradizionali che hanno rispettato la storia sanremese’.
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Insomma, per la Maionchi non c’è proprio nulla di cui scandalizzarsi, resta solo il rimpianto per Loredana Bertè finita fuori dal podio: ‘Non seguo i meccanismi delle giurie, non m’interessano. Mi dispiace solo non aver visto la Bertè nei primi tre posti: ha portato una bella canzone, interpretata al meglio, con un’aggressività e una passione commoventi’.
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Discografica di vecchio corso ma anche storica giudice di talent show, Mara Maionchi ha però smentito che per avere successo nella musica di oggi sia indispensabile partire dai vari X Factor e Amici, nonostante Mahmood arrivi proprio da lì: ‘C’è chi ha la fissa che i talent ammazzino la musica, ma sono accuse generiche slegate dalla realtà. Non tutto ciò che esce dai talent è buono, ma il decimo posto di Enrico Nigiotti al suo primo Sanremo, con una canzone scritta da lui, è il segno che nel suo caso i talent ci hanno visto giusto. In realtà oggi il vero giudice è il web: pensate a Cosmo, Salmo, Calcutta… tutta gente che si è fatta conoscere sulla rete e ha già vinto dei dischi di platino’.
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Infine un giudizio complessivo sul Festival di Sanremo 2019, con una riflessione sul cosiddetto caso Salzano: ‘Il trio Baglioni-Bisio-Raffaele è stato all’altezza, considerando le difficoltà di un evento complesso come Sanremo. Il presunto conflitto di interessi? Vi ricordo che l’agenzia di Salzano ha sotto contratto la maggior parte degli artisti italiani, è difficile fare un Festival di Sanremo senza di lui. E poi conosco Claudio Baglioni dagli anni ’70, credo alla sua buona fede e correttezza e se mi fossi trovata nei suoi panni, forse, avrei agito allo stesso modo. È un direttore artistico credibile’.
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