Né depressione, né Coronavirus: il motivo del ricovero dei giorni scorsi del neo-sessantenne Diego Armando Maradona è legato a una caduta avvenuta in casa, alla quale non ha dato particolare importanza.
Già si era sentito poco bene venerdì scorso, giorno del suo compleanno, durante la partita della squadra che allena, la Gimnasia Y Esgrima: addirittura, aveva lasciato lo stadio durante il primo tempo, un comportamento sospetto. Archiviati i festeggiamenti, ha provato a resistere sottovalutando i sintomi, ma lunedì è stato inevitabile ricoverarlo presso un ospedale de La Plata, città dove si trova la squadra che allena. Qui dai primi controlli è emerso un ematoma subdurale, probabile conseguenza di un trauma cranico.
Ecco dunque spiegati i sintomi di quella che sembrava depressione o malessere. Ultimamente l’ex calciatore era sembrato infatti sofferente.
El Pibe de Oro è stato dunque sottoposto a un’operazione di routine presso la clinica privata Fleni a Olivos, nei pressi di Buenos Aires, per eliminare l’ematoma. A eseguirla il suo medico di fiducia, Leopoldo Luque, che ha rassicurato: “L’intervento è durato circa un’ora e 20 minuti. L’ematoma subdurale cronico è stato asportato. L’operazione si è svolta senza complicazioni e ha avuto esito positivo. Diego ha reagito bene, la situazione è sotto controllo. Adesso è sveglio, va tutto bene ma ha bisogno di riposo. Gli abbiamo applicato un piccolo drenaggio che gli sarà tolto nella giornata di mercoledì. Quanto tempo dovrà restare ricoverato? Molto dipenderà dall’evoluzione della guarigione. Diciamo che ha iniziato col piede giusto“.
Sia Sebastian Sanchi, portavoce ufficiale di Maradona, che Veronica Ojeda, ex compagna del calciatore, hanno confermato la buona riuscita dell’intervento. Ora rimarrà ricoverato alcuni giorni e monitorato.
Tantissimi i tifosi fuori dalla clinica con tanto di striscioni per supportare il fuoriclasse argentino, che ora dovrà prestare maggiore attenzione alla propria salute.
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